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War Horse

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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La recensione su War Horse

di nibacco
7 stelle

In un piccolo villaggio del Devon, Ted, un reduce della guerra anglo-boera, compra all’asta un puledro per una cifra abbastanza alta. Ben presto però si rende conto che quel cavallo non è idoneo al lavoro nei campi e, disperato a causa dei debiti, intende ucciderlo. Ma il figlio Albert lo implora di lasciarlo vivere, proverà lui a domarlo e farne un cavallo da tiro.

 

Piano piano, il giovane instaura con l’animale, che chiama Joey, un legame profondo, riuscendo insieme ad arare quel terreno duro e pietroso sotto lo sguardo attonito e anche di incitamento dei presenti che si erano accalcati per curiosare. Il terreno viene seminato ma al momento della raccolta, un grosso temporale rovina tutto il prodotto. Ted, per pagare i debiti, soprattutto l’affitto, è costretto a vendere il cavallo e lo dà all’esercito britannico che nel frattempo è entrato in guerra contro la Germania.

 

Nell’arco di poco tempo, il cavallo e il suo cavaliere, il capitano Nicholls, partono per il fronte francese. Qui, alla prima battaglia, il capitano rimane ucciso e il cavallo catturato dai tedeschi. Inizia per Joey un’odissea che durerà quattro anni e che finirà con una folle corsa tra le trincee dei nemici abbattendo ogni barriera e rimanendo intrappolato tra i grovigli del filo spinato. Riuscirà Joey, ferito e sofferente, a sopravvivere e a incontrare il suo amico fedele Albert che nel frattempo si è arruolato tra le truppe britanniche?

 

Una ennesima pellicola sull’amicizia e sulla fedeltà tra uomo e animale. Un classico che ha sempre regalato agli spettatori grandi emozioni. Questa volta ci prova Steven Spielberg con una storia ispirata all’omonimo romanzo, ricca di sentimenti ma un po’ in contrasto con l’ambientazione che avviene nel periodo della Grande Guerra, che causò un numero di vittime incalcolabile tra uomini e cavalli al seguito (cosa di cui non si tiene generalmente conto e che nel film viene evidenziata).

 

La narrazione iniziale è interessante, col bel rapporto tra uomo e animale, con l’armonia familiare, nonostante i conflitti causati dai debiti e poi con la follia della guerra, per concludere con il commovente finale. Una storia originale che fa riflettere e che svelerà, anche se per brevi istanti, che la pietà è insita negli uomini, nonostante le passioni brutali dell’odio e della violenza.

 

La pellicola presenta qualche sbavatura nella parte centrale e delle ridondanze sceniche che sono tuttavia ben curate e suggestive.

Buone la colonna sonora e la fotografia. Il film non ottiene nessun oscar nonostante diverse candidature. Lo stesso per l’ultimo film del cineasta, “The Fabelmans”, candidato alla recente premiazione degli Oscar 2023.

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