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Benvenuti a Cedar Rapids

Regia di Miguel Arteta vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Benvenuti a Cedar Rapids

di Paul Hackett
6 stelle

La morte (per asfissia autoerotica) del suo miglior agente costringe il direttore della Brownstar Insurance, piccola compagnia assicurativa della cittadina di Brown Valley, Wisconsin, a scegliere il mite Tim Lippe per rappresentare l'agenzia nell'annuale convention di Cedar Rapids, Iowa, nella quale viene messo in palio il prestigioso premio denominato "Two Diamonds". Ingenuo bambinone provincialotto, mai allontanatosi da casa, Lippe si ritroverà alle prese con le scintillanti tentazioni della grande città (in realtà un paesone o poco più) e con le ipocrisie e la corruzione che coinvolgono i vertici della convention. Tra nuove amicizie, improbabili colpi di fulmine, sbronze, prostitute gentili e sostanze stupefacenti, il soggiorno di Tim a Cedar Rapids si trasformerà in un vero e proprio viaggio iniziatico. Superata l'iniziale perplessità di dover assistere ad un amplesso senile della sessantenne Sigourney Weaver, "Benvenuti a Cedar Rapids" lentamente coinvolge nel suo meccanismo narrativo popolato da personaggi buffi e stralunati e di avventure squinternate. Niente di eccezionale o particolarmente significativo, certo, ma parecchie gag divertenti, una contagiosa leggerezza ed un buonismo tutto sommato rinfrancante. Adeguato il cast: Ed Helms se la cava discretamente in un ruolo che sembrava scritto per Steve Carell, mentre i comprimari John C. Reilly, Ann Heche e Isiah Whitlock reggono il gioco con abilità. Un po' anonima la regia di Miguel Arteta (moltissima televisione e pochissimo cinema nel suo curriculum). Francamente esagerata la stroncatura di FilmTv: "Benvenuti a Cedar Rapids non cambierà la storia del cinema ma vi regalerà un'oretta e mezza di spensieratezza: tre stelle.

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