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Snowtown

Regia di Justin Kurzel vedi scheda film

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La recensione su Snowtown

di alan smithee
7 stelle

locandina

Snowtown (2011): locandina

Gli australiani e l’orrore: questa volta nella sua accezione più realistica e shoccante, per nulla edulcorata da paesaggi mozzafiato e cartolineschi, abili ad attutire e smorzare quella violenza sopra le righe ed esagerata che diverte ed entusiasma gli appassionati dell'horror proprio perché eccessiva, improbabile, magari splatter e fuori dal mondo.

Al contrario qui, nei sobborghi di una cittadina sperduta nel nulla, tra case prefabbricate basse ed anonime che accolgono famiglie allargate o monche, tra una gioventù allo sbando che si avvia alla delinquenza che a sua volta odora di ghetto, e che subisce spesso i traumi di una violenza sessuale selvaggia e devastante che diviene lo strumento tragico per suggellare un prematuro passaggio all’età adulta, un sedicenne di nome Jamie, secondo di quattro maschi che bighellonano tra i campi sterrati umidi infangati da una pioggia così poco “australiana”, dopo il trauma di una forzata esperienza ed iniziazione di tale tipo, subita assieme agli altri due fratellini ancora bambini ad opera di un vicino amico della madre, trova conforto, protezione e una adeguata figura paterna da troppo tempo mancante, nel misterioso John Bunting: un individuo schietto e sicuro di sé conosciuto dalla madre in seguito alla partecipazione di questa, traumatizzata dall'episodio, ad una seduta nella chiesa della comunità che li accoglie.

 

Divenuto amante della donna e stabilitosi nella casa della famiglia, l’uomo diviene insieme il riferimento e l'incubo per il sensibile e caratterialmente debole Jamie che, dapprima affascinato dal decisionismo e dalla forza fisica e caratteriale dell’uomo, cede e si fa ammaliare dai modi determinati dell'individuo che promette di farne un ragazzo sicuro di sé e forte, indipendente: un vero uomo insomma; e coinvolgendo presto il ragazzo in un labirinto di orrori senza fine, di morte e violenza gratuita e attuata con spietata premeditazione: trovandosi quindi lui, sedicenne innocente e caratterialmente acerbo e immaturo, a pagare a caro prezzo ed in prima persona, quel coinvolgimento appassionato e senza via d’uscita.

Tratto da agghiaccianti fatti realmente accaduti dal 1999 in avanti per anni ed anni, relativi al più spietato serial killer australiano di ogni tempo, libero di ammazzare e occultare cadaveri agendo indisturbato tra la più cinica ed incurante indifferenza dilagante, Snowtown è un drammatico, disturbante e devastante viaggio negli inferi di una mente malata: un emissario freddo e cinico di morte, intesa questa come soluzione unica e definitiva contro chi non può o non vuole allinearsi ad un codice comportamentale o sociale codificato come regolare dal quel giustiziere senza pietà e rimorso.

 

Il volto del male assoluto, perfettamente proprio perché malvagiamente reso dall'attore emergente Daniel Henshall (visto di recente a Cannes nell'apocalittico "These final hours") personifica la fascinazione perversa ed irresistibile che esso esercita sull’innocenza della prima giovinezza, quando il carattere deve ancora formarsi e necessita di basi solide su cui poggiarsi.

Nella parte della vittima sacrificale, condannata a subire gli orrori di una iniziazione all'omicidio a sangue freddo e poi le conseguenze giudiziarie e penali per aver comunque partecipato a molti degli omicidi seriali, pur se soggiogato e mentalmente condizionato, il giovane e sconosciuto attore Lucas Pittaway, molto preso e coinvolto a rendere il suo drammatico devastato personaggio, si trasforma nel corso del film anche fisicamente: e il viso angelico del suo primo apparire si trasforma a poco a poco, restituendoci un adolescente succube,  ma pure sconvolto da una spirale di violenza che trapela inquietnte dalle pupille nerissime che notiamo solo in seguito, e che comunicano, meglio di ogni altro particolare, la morte e devastazione fisica che lo stanno corrompendo.

Esordio notevole questo del regista Justin Kurzel, che vedremo fra l'altro in futuro impegnato in una nuova versione del Machbeth, forte di un cast che si preannuncia di prima grandezza, e che vanta nomi celebri come Fassbender e la Cotillard. 

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