Regia di Anthony Ascott (Giuliano Carnimeo) vedi scheda film
Con un titolo che più generico e pertanto insignificante non si può, Il momento di uccidere costituisce l'esordio 'ufficiale' di Giuliano Carnimeo dietro la macchina da presa; fino a quel momento il regista pugliese aveva solamente collaborato come aiuto regista o diretto in accoppiata con dei colleghi (I due figli di Ringo, 1966, con Giorgio Simonelli; Panic button... Operazione fisco, 1964, con George Sherman - sebbene abbia lavorato separatamente da entrambi). Proprio sul set de I due figli di Ringo ha avuto l'occasione di conoscere George Hilton, che compare anche qui e che diverrà uno dei punti di riferimento del cinema di Carnimeo; l'attore uruguayano è in questa occasione affiancato dallo statunitense Walter Barnes, maggiormente popolare oltreoceano, ma comunque non disprezzabile; fra gli altri interpreti si segnalano anche il tedesco Horst Frank, l'austriaca Leni Von Friedl e l'italiano Renato Romano: nomi non eccellenti di caratteristi però affidabili. Il momento di uccidere è una co-produzione fra Italia e Germania dal budget abbastanza ristretto e dalle idee altrettanto limitate; d'altronde già nel 1968 lo spaghetti western come genere cominciava a risultare vecchiotto e, soprattutto, oramai stereotipato; la sceneggiatura di Francesco Scardamaglia, Bruno Leder e Tito Carpi da un soggetto di quest'ultimo ed Enzo Girolami Castellari non è francamente nulla di che (il bottino da conquistare, i duelli fra pistoleri...). Violenza poca (rispetto agli standard del filone) e fotografia un pelino cupa curata da Stelvio Massi, ancora lontano dal passaggio dietro la macchina da presa. Carnimeo - che si firma Anthony Ascott - diventerà negli anni seguenti un esperto artigiano di spaghetti western, virando sempre di più verso la commedia; qui semplicemente comincia a prendere le misure. 3/10.
Far west. Due pistoleri sono alle prese con un carico d'oro dal valore immenso; sulla loro strada si impongono però i feroci Forrester, pronti a tutto pur di difendere il preziosissimo bottino.
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