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Per sfortuna che ci sei

Regia di Nicolas Cuche vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Per sfortuna che ci sei

di Paul Hackett
4 stelle

Julien, consulente matrimoniale abilissimo a ricucire i rapporti degli altri, non riesce paradossalmente a portare avanti alcuna relazione, per l'ottimo motivo che è un clamoroso jettatore. Riuscirà la sua ultima fiamma, la bella Joanna, a rompere la maledizione che lo affligge? Leziosissima commedia franco-belga (ma molto "americana" come concezione), dalla confezione patinata ma abbastanza anonima (il regista Nicolas Cuche viene dalla tv e si vede), che paga evidente dazio ad un protagonista a dir poco insignificante (scarsissima sia la prestanza fisica che il talento comico) e ad una sceneggiatura quantomeno scontata e prevedibile. Alla fine, a parte qualche guizzo nella discreta colonna sonora, l'unico motivo per visionare il film (almeno per noi maschietti) è la straordinaria avvenenza della protagonista, la belga Virginie Efira (ma val la pena tenere d'occhio anche "l'amica" Armelle Deutsch). Da Sophie Marceau ad Emmanuelle Beart (almeno quella di qualche anno fa, prima dello scempio dei "ritocchini"), da Julie Delpy a Juliette Binoche, da Marion Cotillard ad Audrey Tautou e ancora tante altre che ora non mi sovvengono fino alle citate Efira e Deutsch... qualcuno mi spiega come faccia il cinema francese a sfornare così tante splendide donne? Sarà l'aria? Sarà l'acqua? Non lo so, ma non bastano un paio di bei faccini (montati su invero splendidi corpi) a salvare le sorti di un film davvero mediocre come "per sfortuna che ci sei": due stelle.

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