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Sherlock Holmes: Gioco di ombre

Regia di Guy Ritchie vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Sherlock Holmes: Gioco di ombre

di AndreaVenuti
7 stelle

Dopo l'incredibile successo commerciale di Sherlock Holmes del 2009 , con oltre 500 milioni di dollari di incasso ed un golden globe per miglior attore protagonista in un film commedia per Robert Downey Jr, il regista britannico Guy Ritchie è stato confermato per il sequel: Sherlock Holmes Gioco di ombre del  2011, ovviamente ritroviamo sia Rober D. sia Jude Law.

 

sinossi: Nel 1891 l'europa sta attraversando un periodo alquanto particolare dal momento che diversi attentati stanno mietendo vittime importati, il tutto rivendicato dagli anarchic; tuttavia il noto detective di Baker Street dopo aver sottratto con astuzia un pacco alla sempre bella ed intrigante Irene Adler (interpretata di nuovo da Rachel McAdams) capirà che dietro a tutte queste malefatte c'è il professor James Moriarty (Jared Harris)  il quale sta architettando un piano diabolico, quindi Holmes dopo aver strappato Watson alla sua luna di miele intraprenderanno  un viaggio per tutta l'europa, per cercare di sventare i piani del noto professore.

 

Già dopo aver visto alcune scene capiamo che dietro la macchina da presa si cela un personaggio particolare come Ritchie; da un  punto di vista formale il film a tratti risulta valido o come dico spesso da "vecchia scuola", ad esempio nei numerosi siparietti (molti dei quali pungenti e comici) tra Holmes e Watson, Ritchie utilizza il modello classico dei campi e controcampi,una vera e propria  lezione di regia (che ahimè molti cineasti "moderni" non conoscono) ossia tale modello (tipico del cinema classico) vuole che il personaggio inquadrato sia perlopiù il parlante e che le inquadrature su chi ascolta siano riservate a quei momenti drammatici in cui le emozioni dell'ascoltatore sono fondamentali , tuttavia in questo contesto la drammaticità viene sostituita da uno stupore "comico" , nel senso che troveremo diversi primi/primissimi piani su i due personaggi principali i quali mostreranno espressioni facciali stravaganti. Continuando con l'analisi formale dell'opera il regista britannico decide di utilizzare in maniera forse eccessiva la tecnica dello slow motion, tuttavia in alcuni frangenti il rallenty è veramente ingegnoso , pensate a  quando Holmes ipotizza e quinde vive in anticipo uno scontro/duello mentre in altre scene risulta inutile o comunque superficiale (quando i nostri simpatici eroi  fuggono dagli uomini di Moriarty, dalla stazione ferroviaria tedesca).

Il film di Ritchie , un po' come il primo, mi rimanda ad un'opera fumettistica dark-comedy  il tutto rafforzata da una colonna sonora adeguata al contesto;  quella vecchia volpe di Hans Zimmer non sbaglia mai.

 

A questo punto parliamo dei personaggi, tutto il film è realizzato per dare spazio al talento di Robert, attore poliedrico in grado di interpretare qualsiasi personaggio, qui troviamo un soggetto brillante, che ama l'azione, a tratti istrionico e contradditorio , senza ombra di dubbio il Tom Brady della situazione, non sbaglia uno sguardo/battuta , mvp (scusatemi ma sono ancora galvanizzato dalla 49 edizione del Bowl); benissimo anche Law, ovvio come spalla è un po' sprecata ma io amo i cast ricchi di talento ,onesti anche gli altri personaggi e se conoscete bene Ritchie, ama caratterizzare al meglio tutti , cosa che qui non ha potuto fare però troviamo un soggetto di contorno veramente gustoso ed eccentrico mi riferisco al fratellone di Holmes: Mycroft (Stephen Fry), infine otimo anche il villian ossia il professor Moriarty (jared harris).

 

Ora vi svelo due chicche: - la scena dell'incontro tra Holmes e gli zingari rimanda senza ombra di dubbio ad una scena di Snatch lo strappo (2 film diretto dal regista) inoltre la sequenza dell'esposione di un albergo di Parigi mi ricorda un po' alla lontana e con i dovuti paragoni l'uccisione dell'agente Malone (che registicamente parlando non è paragonabile, poesia cinematografica pura)  de Gli Intoccabili di De Palma ovvero montggio alternato, da un lato vediamo l'uccisione dell'agenre dall'altro Al Capone a teatro soddisfatto ed emozionato dalla performance dell'artista e nel film di Ritchie si l'azione si sviluppa in maniera simile : Holmes cerca di sventare inutilmente l'attentato e assiste all'esposione dall'altra parte vediamo  Moriarty al teatro soddisfatto dello spettacolo.

 

In conclusione Sherlock Holmes gioco di ombre non sarà un capolavoro tuttavia è puro intrattenimento girato con discreta maestria il tutto unito ad un ottimo cast,  voto: 7.5

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