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Febbre da fieno

Regia di Laura Luchetti vedi scheda film

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La recensione su Febbre da fieno

di supadany
6 stelle

Gradevole opera prima che seppur non priva di alcune ingenuità, possiede uno spirito leggero ed avvolgente che la fa amare e la mette (almeno) un gradino sopra la maggior parte delle commedie romantiche, sarà anche che qui c’è assolutamente qualcosa di più e presentato sotto molteplici punti di vista.

Camilla (Diane Flerì) scorge da lontano Matteo (Andrea Bosca) e se ne innamora fin da subito, ma il ragazzo ha la testa concentrata ancora sulla sua ex che nel frattempo però è dichiaratamente interessata ad una donna.

Riuscirà comunque ad essere assunta nello stesso negozio dove lavora il ragazzo e seppur non corrisposta non rinuncerà a coltivare il suo incontrollabile sentimento per lui, sperando magari che il vento possa cambiare direzione.

Si respira un’aria diversa dal solito in questo piccolo (e poco fortunato nonostante il marchio Disney alle spalle) film che oltre a portare avanti una storia che per molti versi ne ricorda altre, sa sfruttare al meglio alcune sue caratteristiche.

Così abbiamo riprese di Roma dall’alto che sembrano sospinte da una leggera ed inebriante brezza, uno spirito vintage che non si vede solo nei suppellettili, ma anche negli scorci e nei colori spesso felicemente accesi e personaggi decifrati senza essere pretestuosi, ma con caratteristiche diverse che contornano la storia quasi dipingendola (vedi la ragazza sognatrice innamorata perdutamente di Jude Law, il bambino che da consigli sull’amore a pagamento, il naturalmente ingenuo proprietario del negozio e il fratello di Camilla con la sua dose di tenerezza).

Vi è quindi una visione personale della regista ben più matura di quanto la sua (in)esperienza potrebbe far credere, anche il finale (quasi una sorta di “sliding doors” con quell’inizio in ambulanza) è assolutamente squarciante rispetto alle attese, probabilmente arrivati a quel punto avrei voluto vedere qualcosa di più omologato (al cuor non si comanda), ma comunque questa scelta dona ulteriori sfumature e poi per un amore che non può più decollare ce ne sono altri che si rinsaldano ed altri ancora che nascono.

Complessivamente direi che non si tratta di un film indimenticabile, ma almeno riesce a fornire più di un motivo per guardare una commedia romantica made in Italy (e nel genere siamo ormai tendenzialmente abituati al peggio del peggio) dove le idee non mancano, i punti di vista si sormontano e l’atmosfera, pur sfruttando una città stra cinematografica come Roma, riesce a distaccarsi dalle solite scialbe fotografie fatte tanto per far da collaudato sfondo.

Carino ed inebriante. 

Su Laura Luchetti

Difficile aspettarsi di più da un'esordiente che si cimenta con un film romantico italiano.
Ha parecchie idee buone, non mancano ingenuità, ma i meriti sopravanzano i demeriti. 

Su Andrea Bosca

Se la cava discretamente bene.

Su Diane Fleri

Adorabile, già solo per l'accento, senza poi dimenticare come si propone, è stimolante e soprattutto adatta per ruoli di questo tipo.

Su Giulia Michelini

Diversa dal solito ed apprezzabile anche per questo.

Su Giuseppe Gandini

Simpatico ed alla mano, fossero tutti così i datori di lavoro ... ( a parte il non secondario aspetto che non ci sarebbe più lavoro probabilmente)

Su Camilla Filippi

Sufficiente.

Su Cecilia Cinardi

Sufficiente.

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