Regia di Bent Hamer vedi scheda film
Ecumenismo e riappacificazione un tanto al chilo sono la cifra tematica del quarto lungometraggio di Bent Hamer, regista norvegese che non si è certo fatto le ossa a Hollywood (per lo spettatore le sue inquadrature sono sempre a rischio catalessi) ma che aveva promesso bene con i precedenti Kitchen stories, Factotum e Il mondo di Horten. Qui confeziona un film calligrafico a teorema, all'insegna del volemose bene, dove musulmani e cristiani si amano, kosovari e albanesi si sposano, i medici sono più buoni del dottor Divago e di Albert Schweitzer messi insieme e al massimo qualcuno si prende una badilata in testa. Tutto allo scopo di raccontare, attraverso l'espediente narrativo del film corale, un modo diverso di passare il Natale. Qualcuno potrebbe rimpiangere la ruvida schiettezza dei cinepanettoni, certamente più digeribili di questo film oloeografico, patinato e sentimentalista.
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