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Bibliothèque Pascal

Regia di Szabolcs Hajdu vedi scheda film

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La recensione su Bibliothèque Pascal

di bradipo68
8 stelle

Credo che sia piuttosto arduo dare delle coordinate stilistiche per riuscire perlomeno a inquadrare anche solo superficialmente questo film.Il film di Hajdu,regista ungherese che a meno di 40 anni ha già messo insieme un curriculum piuttosto nutrito come attore,sceneggiatore e regista,parte come un racconto terribilmente reale,angosciante.La giovane Mona è di fornte a un impiegato statale a raccontare la sua storia per riavere indietro l'affidamento di Viorica,la sua bambina.Quello che rende  Bibliothèque Pascal uno dei film più originali che abbia visto negli ultimi anni è proprio il racconto di Mona che oscilla tra il reale e il surreale con indicibile leggerezza stimolando visivamente con la sua impalpabile delicatezza alternata a vere e proprie stilettate maligne di violenza improvvisa e inaspettata.Mona racconta che dopo aver perso il lavoro nel modesto circo in cui lavorava conosce casualmente un bandito,Viorel che viene subito ucciso dalla polizia.Mona è poi convinta dal padre (che ha debiti con la mala) a lasciare la piccola Viorica(figlia di Viorel) alla zia  e lo accompagna per essere data in scambio a dei loschi figuri.Viene comprata da una specie di saltimbanco che la porta nel suo bordello personale fatto di stanze di diversa tematica con nomi ispirati alla letteratura(Dorian Gray,Lolita,Joanne D'Arc,la terribile stanza Desdemona che è il punto di non ritorno).Questo bordello è all'interno di un locale/libreria,la Bibliothèque Pascal del titolo,in cui il saltimbanco intrattiene una piccola folla di astanti con i suoi numeri circensi.E alla fine dello spettacolo li fa passare nel reparto torture.Per Mona è l'inizio dell'inferno e sono vani i suoi tentativi di ribellione.Arriverà per lei il momento di confrontarsi con l'abisso delirante di latex e violenza che è la stanza Desdemona.Come ho detto il film riesce a muoversi con insospettabile leggerezza tra un mondo drammaticamente reale e una dimensione alternativa tra voli pindarici surreali e universi onirici.Un pò come accadeva in  L'arte del sogno di Gondry i sogni riescono a entrare nella vita reale e a scompaginarne le brutture.E'infatti il sogno della bambina,emblema di candore,a iniziare il processo di salvezza.La seconda parte del film impressiona soprattutto per la presenza di questo diabolico mezzo di tortura che è la Biblioteca Pascal:un non luogo sospeso tra arte e dolore,un inferno stilizzato in cui il ripetere come un mantra brani di letteratura ispirati al tema della stanza aggiunge un'ulteriore nota straniante e orrorifica.Un non luogo sospeso nel nulla eppure annichilente per lo spettatore che avrà la brutta idea di empatizzare il destino di Mona.Impossibile descrivere la brutalità delle sequenze di Mona nella stanza Desdemona,sono realmente disturbanti.
Bibliothèque Pascal  è un film con un linguaggio estetico originale e bizzarro,con colori vivaci e un ritmo incalzante.Gli avvenimenti non si susseguono logicamente ma sono alternati sapientemente,soprattutto nella seconda parte in cui sembra precipitare tutto per Mona , prigioniera nel bordello.Hajdu riesce a tradurre in immagini un universo ai limiti della fiaba oscillando tra i cromatismi molto accesi dei sogni e delle stanze di tortura e il grigiore invasivo del mondo reale(l'arrivo a Liverpool,l'ufficio dell'impiegato statale).Credo che sia inoltre evidente l'amore del regista verso il mondo circense evocato a più riprese durante il film.Parlata perlopiù in rumeno e in inglese(ma con piccoli inserti di spagnolo e ungherese) questa coproduzione europea è diretta testimonianza dell'incredibile fiorire di talenti in una cinematografia lontana dai grandi circuiti come quella ungherese.Una scena che si dimostra tra le più personali e vitali d'Europa...

Su Szabolcs Hajdu

regia eccellente

Su Orsolya Török-Illyés

prova eccellente nella parte di Mona

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