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L'estate di Martino

Regia di Massimo Natale vedi scheda film

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La recensione su L'estate di Martino

di yume
8 stelle

Un grande mare, anche qui, in Italia, un grande silenzio sul mare, anche qui, e un’estate di giochi poco spensierati, come quelli di Kikujiro

 

 

L'estate di Martino è quella di un ragazzo di 14 anni che  guarda il mare da dietro una rete metallica, la spiaggia è sotto il controllo Nato, un pezzo di costa salentina selvaggia, frastagliata, la sabbia finissima, le onde ampie, gonfie e spumeggianti sotto le tavole da surf degli Americani.

Martino è silenzioso, guarda il fratello grande che fuma e fa quello che fanno i fratelli grandi e i loro amici, fra le ragazze c’è Silvia, ed è la più bella apparizione della sua vita, la favola di Dragut che la mamma gli leggeva la sera a letto, prima di spegnere la luce, diventa ora una favola vera e lui conquisterà il mare, come Dragut, il principe che per amore va oltre l’arcobaleno per trovare nelle profondità una giara magica e così gli avvenimenti del mondo cambieranno e non ci sarà più sangue innocente.

Ma le favole bisogna ascoltarle dal vivo, non la racconto qui, e questo film ce ne regala una con garbo, un montaggio sapiente fonde fantasia e realtà con passaggi fluidi, sembra che si avvolgano l’una sull’altra, e la metafora diventa vita vera e cruda quando la macchina inquadra il cartello della stazione Bologna C., e la valigia sotto la sedia della seconda classe,e poi ritorna sogno nel fluttuare sott’acqua di Martino/Dragut, il principe che va oltre l’arcobaleno e troverà la giara magica che salverà il mondo.

Sognare non vuol dire dimenticare”,queste le parole nel film per capire questa favola breve, come quelle che leggono le mamme la sera,  con pochi personaggi, ma di due mondi che si scontrano e poi s’incontrano al di là e al di qua di una rete metallica.

Un grande mare, anche qui, in Italia, un grande silenzio sul mare, anche qui, e un’estate di giochi poco spensierati, come quelli di Kikujiro. Era l’estate del 1980, difficile da dimenticare.

 

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