La recensione su Non avere paura del buio

di supadany

4 stelle

Uno dei tanti horror che così come si guardano si dimenticano anche, e pure alla velocità della luce, o almeno lo si spera.

Stavolta non viene neppure in soccorso Guillermo del Toro, presente come produttore, dal quale il film pesca pure, ma i risultati rimangono denigrabili.

Sally (Bailee Madison) si ritrova a vivere col padre Alex (Guy Pearce) e la sua nuova compagna Kim (Katie Holmes), ma soprattutto nella nuova casa popolata da delle piccole antiche creature con intenzioni malvagie che per sbaglio libera.

Nessuno le crede, tutti pensano che stia somatizzando la sua nuova situazione, ma questi mostriciattoli non hanno solo lei come vittime designata.

Guillermo Del Toro in produzione garantisce la fantasia, vedasi le creaturine simil “Gremlins”, purtroppo in questo horror-fantasy manca poi tutto il resto.

Soprattutto i difetti sono fin troppo lampanti e condizionanti.

Abbiamo a che fare con l’ennesima casa “sfortunata”, la differenza potrebbe farla solo la regia, ma Troy Nixey pare essere giunto ad un film del genere per fortuito caso visti gli scarsi risultati.

In generale le vicissitudini sanno di già visto (ad esempio il turbolento rapporto famigliare), ma poi pesano soprattutto le svariate illogicità sparpagliate, ad esempio, un uomo muore tagliuzzato, ma non si accende nessuna lampadina.

Il tutto appare così organizzato male, va bene non credere ad una bambina che potrebbe inventarsi le cose, ma ad un certo punto i vari personaggi paiono proprio acciecati.

Quando aprono gli occhi è ormai troppo tardi e purtroppo lo è pure per il film e per le sue possibilità di crearsi una propria credibilità.

In più è tutto troppo diluito, lo spesso bravo Guy Pearce è un semplice oggetto di un meccanismo che non funziona, Katie Holmes si dimena inutilmente, bravina invece Bailee Madison, ragazzina piuttosto capace, ma forse anche aiutata dalla pochezza altrui.

Infine la chiusura è scarsamente efficace (nessuno indaga? Bah …), per un film complessivamente sbagliato (le creature non sembrano inaffrontabili, ma l’alone da “Gremlins” è tenuto lontano dal tono dell’approccio) che principalmente non lascia traccia di se.

Dimenticabile (e possibilmente alla veloce).

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