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Non avere paura del buio

Regia di Troy Nixey vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su Non avere paura del buio

di Lord Holy
4 stelle

Nessuno avrà mai paura del buio, se dovessimo basarci su questo film. Ennesimo esempio di horror (?) dalle buone intenzioni, con un'idea che sulla carta poteva anche apparire carina, ma l'attuazione della quale lascia davvero a desiderare. Speravo che la firma di Guillermo del Toro alla sceneggiatura rappresentasse un minimo di garanzia di qualità. Invece ora mi sento tradito. Non si può più fare affidamento manco su certi nomi.

Quello che si presenta qui è purtroppo una nuova declinazione della stoltezza umana. Non potrò mai, infatti, spaventarmi o anche solo sentirmi minimamente coinvolto e (com)partecipe, se i protagonisti ogni volta si dimostrano così minorati. Vittime della consueta "presenza" infestante (una vita deve esssere presa... ssìi, tessoro, il padrone ordina e noi obbediamo... vi ricorda qualcuno?), si abbandonano ai più beceri cliché del genere, che prevedono comportamenti contrari ad ogni logica e istinto di sopravvivenza, alla dissennata ricerca di complicazioni e situazioni paradossali, per raggiungere in tutti i modi possibili la da loro evidentemente tanto agognata morte. E lo spettatore di solito finisce per ridere istericamente, un po' sinceramente divertito, ma anche e soprattutto godendo sadicamente nel tifare per i "cattivi" (qui addirittura simpatici), eletti a paladini della selezione naturale, attendendo con ansia il momento in cui verrà emessa la sentenza, con conseguente soppressione degli esemplari più deboli della specie, immeritevoli di trattenersi in vita.

Questa risulta essere l'unica attrattiva che riesce a scongiurare l'interruzione di una visione altrimenti insostenibile. Ogni volta mi chiedo come posso essere arrivato in fondo... forse sono troppo fiducioso, illudendomi in una qualche svolta improvvisa che mi sorprenda, restando allora immancabilmente deluso. Anche in questa occasione, ovviamente.

Se non assegno il minimo non è per merito degli attori, ai quali non si concede grande margine di miglioramento, costretti nei loro ruoli di personaggi antipatici, per i motivi che ho poc'anzi esposto. Ma è soltanto grazie alla splendida colonna sonora di Marco Beltrami e Buck Sanders, capace di un'atmosfera unica. Musiche alquanto superiori a una pellicola che non le merita affatto.

Si salvano forse le ambientazioni, sebbene vi siano degli inspiegabili e innaturali giochi di luce che fanno sorridere. Ad esempio, a qualunque ora del giorno o della notte, l'interno della casa è perennemente buio, con una finestra dalla quale entra intensa luce calda (il sole anche di notte?), mentre in cantina si ha una costante e flebile luce fredda (luna e stelle pure di giorno?).

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