La recensione su Centurion

A volte tutto dipende dalle aspettative, quelle che lo spettatore si crea non sempre con una logica a sostegno (intuizioni, sensazioni) e quelle che magari qualche base di appoggio la possono avere, tipo un bel film come The Descent, che apprezzato da critica e pubblico sembrava poter lanciare l’inglese Neil Marshall nell’olimpo dei giovani emergenti da tenere d’occhio, almeno nel variegato mondo del cinema di genere.

E invece no, una rondine non fa primavera, soprattutto se le riconferme latitano ma anzi si procede convinti verso una mediocrità standardizzata, fatta di prodotti riciclati dal facile consumo, filmetti da una botta e via insomma.

Forse l’anomalia non è rappresentata dai successivi Doomsday e Centurion ma proprio da The Descent, forse è questo il film fuori “scala” nella filmografia di Marshall, e io che mi ero convinto che il regista potesse avere ben altri colpi da sparare.

E invece no, la conferma definitiva arriva proprio da Centurion, un altro colpo sparato a salve, un film pieno di difetti, confuso e traballante, una pellicola senza idee esaltata da una messa in scena nevrotica e a tratti persino approssimativa, un revival peplum sanguinario che la butta volutamente in caciara per nascondere l’evidente pochezza di fondo.

E il più indecifrabile sembra essere proprio Marshall, quali sono le sue reali intenzioni? che tipo di regista vuole essere, che film vuole girare?

Sinceramente la questione non è affatto chiara, dopo l’ottimo horror The Descent si trastulla nel mediocre post-apocalittico Doomsday (che agli amanti della citazione è comunque piaciuto), per poi finire in questo strano miscuglio storico, tra action sfrenato e gore fin troppo esibito.

Neil Marshall il regista delle cazzate divertenti?

Spero per lui che non sia questa la sua ambizione più alta, eppure Centurion ci porta ad una conclusione di questo tipo, la storia della famigerata Nona Legione Romana (Legio VIIII Hispana) in pratica rappresenta solo uno spunto, un facile appiglio che permette al regista di giocare con un contesto alternativo, come di fatto è quello storico romano.

Centurion (2010): Michael Fassbender

Centurion (2010): Olga Kurylenko

In realtà la pellicola è quanto mai lontana da qualsiasi discorso di fedeltà storica, il fulcro della vicenda si individua nel classico tema della caccia all’uomo (fin troppo ricorrente nella filmografia del regista), fuggitivi romani guidati da un atletico Michael Fassbender da una parte e inseguitori Pitti con a capo la bella, spietata e muta Olga Kurylenko dall’altra; il film sta tutto qui, e in una interminabile sequela di testa mozzate, gole squarciate e sbudellamenti vari.

Plot debole, sceneggiatura ai minimi storici (fastidiosi i continui riferimenti all’onore), regia diseguale tra insistite carrellate dall’alto (una continua citazione de Il signore degli anelli?) e schizzate sequenze di combattimento, a peggiorare il tutto un montaggio frenetico da videoclip e l’utilizzo della computer grafica per alcuni effetti sanguinolenti (con risultati molto scarsi).

Non contento di cotanta amalgama il buon Marshall ci butta dentro anche la storiella sentimentale, presentata malamente e in un contesto assolutamente inverosimile, i soldati romani in fuga dai Pitti finiscono per imbattersi nella bellissima Imogen Poots, bandita come strega e isolata tra le montagne, ovviamente la nostra sarà ben felice di aiutare l’invasore straniero e di fare gli occhi dolci al granitico Fassbender.
Cosa ce da salvare in Centurion?

Direi solo il cast, in particolare la dinamicità di West e Fassbender e la bellezza del duo Kurylenko/Potts, poco roba anche per un film che punta chiaramente al solo divertissement.

Voto: 5