Regia di Jacques Perrin, Jacques Clouzod vedi scheda film
Ennesimo film sugli oceani, che anche dai titoli si confondono tutti tra loro. Questo è francese ma ha matrice Disney. Il regista, uno dei due registi almeno, fece a suo tempo il bellissimo Il popolo migratore, decisamente superiore a quest’opera.
Qua cosa abbiamo: riprese notevoli della Natura acquatica, scene spesso sensazionali, alcune sanno di già visto, ma altre onestamente non le avevo mai viste, tipo un subacqueo che nuota così vicino a una megattera o così a lungo a fianco di un enorme squalo (non squalo balena, ma uno squalo di quelli seri). Di sicuro, con l’avvento dei vari canali tv tematici, il tutto ne esce depotenziato. Qua e là affiora pure la noia, poi però il film va verso la denuncia, e cosa meglio di far vedere che lo squalo appena catturato viene gettato di nuovo in mare, vivo, ma senza le pinne e senza la coda…scende pian piano verso il fondo, incapace di nuotare, muovendosi per quel poco che può. Un’inutile crudeltà solo perché da qualche parte del mondo qualche coglione apprezza le pinne di squalo. Ma gliele mettessero su per il culo, le pinne, a quella testa di cazzo!! Insomma un film che assume anche importanza come denuncia dei comportamenti di alcuni uomini (troppo facile dire, per il comportamento dell’UOMO, in generale, come se tutti fossimo colpevoli, un paio di coglione, se si permette). Io dunque nel complesso sono per un 7. A sorpresa l’operazione ebbe anche un buon ritorno economico.
Complimenti
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