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District 9

Regia di Neill Blomkamp vedi scheda film

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Carloavapore

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La recensione su District 9

di Carloavapore
9 stelle

Tutti sappiamo, spero, cosa é stato il Distrik ses, il distretto sei, crogiolo della "feccia".

Esatto: per la classe dirigente bianca, nel regime dell' apartheid, la feccia era costituita da ex schiavi, gente generalmente di colore e altre minoranze etniche (comunque non bianchi caucasici nella maggior parte dei casi).

Detti soggetti venivano cosí confinati anche geogaficamente, in modo tale da renderli città nella cittá, minoranza.

 

Detto contesto storico é stato rielaborato e riadattato, proiettato verso il futuro dal capacissimo e promettente Blomkamp (direttore della pellicola) e montato dall'altrettanto capace Julian Clarke.

 

L'analisi tecnica é problematica.

Si pensi al concetto hitchcockiano del montaggio.

Classico, lineare, rispettoso di una logica narrativa (fabula e intreccio, ndr).

Con il postmoderno, maggiormente, accade il contrario.

Ritengo Tob Hooper il massimo esponente in tutto ció.

E per questo il post moderno fa proprio del montaggio e di alcune tecniche di ripresa (e virtualmente di narrazione) un elemento di svolta.

District 9 è un ottimo esempio di tutto ciò: il film è metà girato e montato classicamente, l'altra metà appare un documentario, proiettato per una tv fittizia per un altrettanto finto telegiornale.

Forse perchè è fittizia la storia stessa?

Forse perchè, spesso, per trattare di simili temi si è usata l'allegoria o la distopia? (Orwell, 1984).

 

Detto questo District 9 rappresenta il futuro.

Il messaggio di district 9 é terribilmente reale: il razzismo si sposta e, prima o poi, ti coinvolgerá.

Sicuramente Blomkamp ha letto Brecht (o, per lo meno, quella poesia che gli si attribuisce, con forti dubbi per alcuni, con forti e ferme sicurezze per altri). É e deve essere cosí: esiste un rapporto fra letteratura, pittura, musica e cinema molto forte.

 

La mia recensione non contiene spoiler.

Per definizione, quindi, é limitata.

Posso peró trarre delle conclusioni.

Il film soffre di una precocitá basilare: Blomkamp non é Welles (e chi lo é?). Diamogli tempo e ci darà il nuovo Blade Runner.

Non ritengo detta pellicola un capolavoro, ma una promessa a farlo.

I voti sono:

Montaggio 8, regia 9, sceneggiatura 10.

Capolavoro di intrattenimento, ci lascia ben sperare per il promettente Blomkamp.

 

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