Regia di Cheryl Hines vedi scheda film
Scoperto che il marito Ian la tradisce da tempo con una giovane e bella segretaria con la quale progetta di partire per Parigi, Louise decide di sequestrare il riottoso consorte nella loro residenza di campagna, nel disperato tentativo di risvegliare in lui sentimenti d'amore ormai sopiti... a complicare la situazione giungerà un giovane rapinatore balordo. Bizzarro ibrido tra vicenda romantica, commedia nera, melodramma familiare e persino thriller (con tanto di beffardo ed invero prevedibilissimo "colpo di scena" finale), "Serious Moonlight" è probabilmente da archiviare alla voce "sconsolante ed irrisolto tentativo di rilanciare la ormai declinante carriera di una irriconoscibile ex-fidanzatina d'America". Il ruolo di Louise, infatti, è chiaramente ritagliato sulla pelle (ormai tiratissima) di Meg Ryan che, nel lottare strenuamente per non cedere il passo alla giovanissima rivale in amore, sembra mettere in scena sé stessa e il suo palese rifiuto della vecchiaia incipiente, esorcizzata attraverso interventi estetici a dir poco deturpanti. In questo senso, anche in maniera paradossale, la Ryan risulta assolutamente plausibile nel suo ruolo, così come convincente appare il lamento sul proprio fallimento esistenziale di Ian/Timothy Hutton (ex enfant prodige del cinema americano, da tanti, troppi anni caduto nel dimenticatoio di particine in pellicole scadenti). Peccato che l'adesione ai rispettivi ruoli dei due protagonisti non sia assolutamente sufficiente ad arginare l'inconsistenza di un filmetto semplicemente penoso, ridicolo ed improbabile dal primo all'ultimo minuto: un copione del genere, con quattro attori, una sostanziale unità di luogo (fondamentalmente il cesso della casa di campagna) e una maggiore cura dei dialoghi, poteva avere forse senso in teatro, per una sorta di analisi introspettiva di un matrimonio in crisi, non certo sul grande schermo, dove, già dopo pochi minuti, il tedio risulta a dir poco devastante. Commuove, ma non può cambiare il giudizio generale sulla pellicola, il fatto che la sceneggiatura sia stata scritta dall'attrice Adrienne Shelly, barbaramente assassinata a soli 40 anni in seguito ad una banale lite condominiale. Cast di contorno assai scarno: si segnalano solo un bravo Justin Long e una imbambolata Kristen Bell. Regia del tutto anonima dell'esordiente Cheryl Hines: dubito che farà molta strada. Voto pessimo.
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