Regia di Cheryl Hines vedi scheda film
Copione orribile quello alla base di quest'esordio dietro la macchina da presa della già non entusiasmante attrice Cheryl Hines. Un probabile scarto di magazzino qui utilizzato per scongelare divi non più in auge da diversi anni come Meg Ryan e Timothy Hutton. I due, mal sostenuti da una regia inesistente e da un plot ai limiti della barzelletta, mettono in scena il ridicolo dipanarsi di una crisi coniugale fra urla sguaiate, mossette insostenibili e scambi da teatrino che coinvolgono anche giovani comprimari altrettanto sopra le righe (Kristen Bell e Justin Long, entrambi insignificanti). Sulla vicenda non c'è molto da dire, l' uomo s'invaghisce di una ragazzina e decide di mollare la moglie con un biglietto. Lei non ci sta ed in tutta risposta lo lega sul sanitario di casa con l' intento di fargli riscoprire l' amore a suon di ricordi e filmini, il tutto condito da una logorrea inarrestabile e vivacizzato dalla complicità di un presunto rapinatore tatutato. Non si ride, non si piange, men che meno si riflette. Si rimane semplicemente attoniti di fronte ad un prodotto, degno nemmeno del mercato home video al quale è destinato, che per tre quarti è ambientato in un gabinetto. Anti-cinema.
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