Regia di Florestano Vancini vedi scheda film
Vedere un trio di attori cosi sontuoso fa venire i brividi: Ferzetti nella parte dell amante di Anna, sposata col farmacista Pino (interpretato da un grande Enrico Maria Salerno) e Gino Cervi nella parte (azzeccata) del gerarca fascista.
Siamo nel 1943 a Ferrara il fascismo impera e sopprime qualunque voce dissidente,in cupi ambienti e in un paese spettrale e nebbioso. Anna stanca della vita matrimoniale con un marito malato da tempo,intreccia una relazione con Franco, suo spasimante di gioventu' e tra paura e desiderio la storia tra i due diventa sempre piu forte.
Nella notte del 15 dicembre, rimasta ahime' nella memoria storica, quando i due si incontrano a casa di lui ,avverra' l'inevitabile:il padre dell uomo viene prelevato con la forza e messo in piazza , e giustiziato con altre persone dal perfido gerarca per vendicarsi dell omicidio di un altro fascista.I corpi esposti in piazza fanno capire a tutti la ferocia e la mancanza di pieta' del gruppo dominante che solo con la brutalita' pensa di imporsi.La gente rimane indignata e disperata davanti a tanto orrore ma impotente e incapace di reagire.L' unico che potrebbe denunciare l eccidio e' proprio il marito di Anna, che ha assistito al massacro,ma lui vigliacco e meschino tace per non avere problemi.La donna allora dopo essere stata cacciata dal suo amante,decidera' di cambiare vita.
Fotografia di effetto,per un film dalla sceneggiatura solida (il libro da cui e' tratto il film vinse il prestigioso premio Strega)in cui si percepisce una angoscia e una rassegnazione dirompente e ci si chiede come sia stato possibile dimenticare tutto questo orrore.
Un premio nel 1960 ben meritato per una pellicola da mostrare nelle scuole.
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