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La vita segreta della signora Lee

Regia di Rebecca Miller vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La vita segreta della signora Lee

di zombi
8 stelle

"le vite private di pippa lee", non è esattamente la stessa cosa di "la vita segreta della signora lee", si stravolge un pò l'intento del film. e chi ha cognizioni di cinema bis di una volta, magari nel turbinio di sensazioni contrastanti, gli si para dinnanzi pure un soft-core thrilling dei settanta europei... comunque che le vite precedenti della protagonista di questo gradevolissimo film, siano in parte composte anche da segreti che il pubblico viene a sapere di mano in mano che il minutaggio avanza, ci sta e chiudiamola qui. pippa lee è robin wright(-penn) e robin wright(-penn) è pippa lee e non si scappa. mai come in questo film l'ex moglie di sean penn ha dimostrato cognizione di causa nel suo mestiere, per me ovviamente. dire che è straordinaria è farle un torto. quella sua aria svagata di donna appagata che tenta di occultare i propri dannosissimi sensi di colpa, attraverso l'immagine di perfetta moglie-dietro-lo-scrittore-famoso-in-ritiro, è qualcosa che ben si adatta a tutta l'atmosfera del film. pippa lee è la frase che dice al figlio preoccupato verso la chiusa, quando avverte la prole che non ha intenzione di incamminarsi verso il tramonto senza mai più guardarsi indietro. gli anni settanta sono finiti e con essi si è lasciata alle spalle una giovinezza travagliata ricca di esperienze tipiche di quella decade e l'ingombrante figura materna(una meravigliosa maria bello). pippa lee ha deciso di dedicarsi alla figura del marito vecchio, aggrappandosi all'importante icona per farsi scivolare di dosso tutti i problemi accumulati fino a quell'incontro. così facendo però non ha fatto che nascondere la cossiddetta spazzatura sotto il tappeto e rifarsi un'immagine prima per gli altri che per se stessa. è solo attraverso la resa dei conti con il marito-paternamente-consulente(un sempre eccelso alan arkin)dalla quale è stanco di essere osservato come se fosse sempre in procinto di far bella mostra di sè in una lussuosa bara, che pippa lee si libera dei suoi opprimenti sensi di colpa. la madre, l'ex moglie di suo marito(monica bellucci che non sfigura come guest appereance)l'odio della figlia(zoe kazan)incomprensibile, inconsulto e imbarazzante che non si spiega altrimenti se non come un'eredità materna pure quella. il film è ricco di avvenimenti, molti dei quali appartenenti al passato e di visi e nomi importanti, magari anche per piccoli ma perfetti ruoli, come julianne moore che interpreta come solo lei sembra saper fare, una lesbica artistoide amicamante di sua zia trish(robin weigert). il film non sarà un capolavoro, ma rientra in quei film che una volta visti, sei contento di averlo visto, soprattutto in lingua originale. unica nota negativa.... come si fa a far passare l'allora quarantacinquenne keanu reeves, anche leggermente un pò passatello, come un trentacinquenne..... 

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