Regia di Francesca Archibugi vedi scheda film
Sarò sincero. Pensavo meglio. Il film della Archibugi ha un tassello mancante, oserei dire proprio quello che avrebbe dovuto meglio delineare, se ci fosse stato, la caratterizzazione psicologica dei personaggi. Rossi Stuart e Albanese sono molto bravi, non meno le attrici che interpretano le due compagne, ma sembra che stiano un pò stretti nei loro ruoli, un pò incatenati nella parte. la recitazione finisce per essere leggermente di maniera, a tratti telefonata. Mi aspettavo di più non solo perchè le critiche, tutte alquanto positive, me l'avevano fatto presagire, ma anche perchè il tema trattato sviluppato assai bene (per carità!) forse meritava qualche spunto di riflessione in più, mi riferisco a una riflessione di tipo attoriale , interpretativo. La regia è buona, segue i personaggi, li vive, ne assaggia le reazioni di fronte alle avversità. Il tema è trattato con rispetto e sensibilità dalla regista, ma manca quel guizzo che avrebbe fatto sì che la pellicola decollasse molto più fluidamente. La Archibugi ci ha abituato a un cinema colto, sensibile, forse un pò di maniera ma che tocca il cuore (penso a "Mignon è partita", "Il grande cocomero", "Verso sera"); questa volta continua il suo progetto, ma considerarlo il suo film migliore mi sembra esagerato. Non vorrei si scadesse nel luogo comune, ossia quello che, al giorno d'oggi, risiede nel fatto di far gridare al capolavoro troppo frettolosamente e troppo spesso. Siamo comunque nel 2009, non negli anni che vanno dai '20 ai '70. Rendiamocene conto. Film da vedere, al quale un pizzico d'anima in più avrebbe dato l'acqua della vita, il balsamo della totale sincerità.
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