Regia di Giulio Manfredonia vedi scheda film
SI... (anche affermazione, positività) PUO' ...(verbo potere, desiderando una cosa si fa la differenza) FARE... (dell'agire nel concreto per ottenere un risultato). Bello il titolo di questo film...anche se lo sento come l'urlo di Frankestein Junior). Bello anche il film che lascia un senso di positività e di speranza, soprattutto se calato nelle realtà cooperative esistenti e nei dati reali riportati a fine film.
E' consolatorio, rispetto alle notizie di questi giorni (riguardanti gli invalidi, in generale) pensare che realtà positive esistono, operano, aiutano ad ottenere una vita degna. Che non è per tutti, il campo del disagio, soprattutto quello psichico, è grande e mai trattato con il sufficiente rispetto.
Questo lo so bene.
Il film fornisce numerosi spunti di riflessione, che una società normalmente civile dovrebbe avere ben assimilato, ma purtroppo sappiamo che così non è.
Ho trovato questo film allegro e tragico, senza eccedere nei due sensi.
Mi è parsa una giusta misura per trattare il tema del disagio psichico.
Ho trovato gli attori all'altezza della parte da recitare, convincenti.
E Bisio, grande comico, è stato all'altezza del ruolo, di portatore di positività, di idee, di rispetto. Al tempo stesso l'ho trovato all'altezza anche nelle scene più tragiche.
In particolare mi sono piaciuti i mosaici di "scarti", rappresentavano in modo simbolico gli stessi protagonisti, che assieme e ben combinati (guidati) possono comporre delle "opere d'arte". Quei pezzi di parquet, rotti o corti, insufficienti, scheggiati, buoni solo per la spazzatura, riprendono una vita, diversa, unica e particolare.
Così sono i malati, a cui manca un pezzo, che non bastano a sè stessi, magari anche brutti a vedersi. Da soli.
Se troviamo un senso a un pezzo di legno, come fai a non trovarlo in un uomo?
Oggi penso a una dichiarazione, di un eminente professore di armonia, al Conservatorio di Milano:
"Alla Rupe Tarpea bisognerebbe tornare. Altro che balle. Non c'è più 'selezione naturale'. Stiamo decadendo geneticamente. Ovviamente rispetto, grande rispetto per i singoli dolori e situazioni personali, ma il discorso generale è questo... oggi una pseudoscienza senza bussole fa campare organismi che non lo dovrebbero. Punto. Datemi pure del nazista, se volete, cosa che non sono: sono invece una persona che ragiona. Liberamente".
Voleva essere solo un riferimento agli usi antichi?
Così l'assessore che auspica l'allontanamento dalle classi degli alunni disabili?
Così nelle scuole, dove se hai diritto a 12 ore di sostegno ti va bene se te ne danno 4?
Così il Governo attuale che dicendo di voler colpire i "falsi invalidi" ha tentato di colpire gli invalidi veri, che sotto il sole cocente dell'estate hanno dovuto andare a Roma, con le loro carozzine, per protestare?
Vedo quel SI che tenta e alla grande di diventare No.
Vedo quel PUO' diventare dichiarazione di intenti, poi vediamo.
Vedo quel FARE, del governodelfare, diventare spesso e solo fare gli interessi propri e lasciare che tutti gli altri (e gli Altri) si arrangino/arranchino.
Un film in sè forse non serve a nulla, forse solo l'emozione del momento.
In questo caso serve (anche) per ribadire che SI PUO' FARE.
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