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Planet 51

Regia di Jorge Blanco, Javier Abad vedi scheda film

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La recensione su Planet 51

di Paul Hackett
6 stelle

Il "Pianeta 51" (ovvio riferimento alla famosa "Area 51", da decenni al centro di congetture da parte degli ufologi) è un mondo extraterrestre i cui abitanti sono stranamente somiglianti agli americani degli anni '50, compresa la passione per i b-movies di fantascienza e l'ossessione per un'imminente invasione aliena... finché, nello stupore generale, non atterra davvero una navicella spaziale pilotata dall'astronauta della NASA Chuck Baker... l'incontro tra due mondi e due razze diverse non sarà semplice né indolore ma, come d'uopo per un prodotto per bambini, si risolverà all'insegna del volemose bene. "Era bagnato fradicio, coperto di fango, aveva fame e freddo ed era lontano 50000 anni luce da casa", con questo straordinario incipit si apriva uno dei racconti brevi di SF più famosi di tutti i tempi, "Sentinella" del grande Fredric Brown, un capolavoro che, in maniera inedita e destabilizzante, invertiva i ruoli consueti, narrando la vicenda dal punto di vista dell'alieno e assegnando all'umano il ruolo del "cattivo". "Planet 51", in buona sostanza, utilizza lo stesso espediente narrativo, anche se compie l'operazione a fini comici piuttosto che "filosofici": il risultato, condito anche da simpatiche citazioni tratte dalla fantascienza letteraria (è un caso che il protagonista si chiami Lem, come lo scrittore di "Solaris"?) e cinematografica (il "cagnolino" con le fattezze di Alien che emette pipì di acido corrosivo, la "Base 9" che richiama il titolo del b-movie di Ed Wood "Plan 9 from outer space"), è davvero convincente per la prima mezz'ora, poi tutto diventa più prevedibile e la noia affiora a più riprese fino allo scontato, buonista e alquanto stringato happy ending finale. Tecnicamente la pellicola è molto ben realizzata ed è davvero piacevole constatare che anche una produzione europea (anglo-spagnola, in questo caso) sia tranquillamente in grado di competere con le animazioni digitali dei "maestri" americani, ma i meriti di "Planet 51", francamente, non vanno molto oltre: un'operina gradevole, tre stelle.

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