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Legge criminale

Regia di Martin Campbell vedi scheda film

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La recensione su Legge criminale

di maso
8 stelle

La prima volta che vidi "Legge criminale" notai immediatamente il talento di Martin Campbell che esploderà in seguito in due film della serie di OO7 giudicati dai fans fra i migliori di sempre.

La storia è molto intrigante ed originale, centra perfettamente il tema proposto dal titolo secondo il quale la costituzione legale permette ad un avvocato ambizioso e capace di far prosciogliere il suo cliente assolutamente colpevole perchè disinteressato alla verità, per Ben Chase l'unica cosa che conta è vincere la causa senza porsi il problema se il giovane e ricchissimo Martin Thiel sia veramente un maniaco assassino.

La partenza processuale ariosa e lucente è l'apripista per ciò che avviene in seguito nella coscienza di Ben Chase che al pari delle immagini precipita nelle tenebre, l'arroganza dell'incoscente avvocato si trasforma in ossessione implacabile e indagine rovesciata visto che non ci sono più dubbi sulla malsana natura di Martin, ci sono invece grosse difficoltà nel farlo cadere in fallo e trovare quindi una prova schiacciante per metterlo in gabbia, a conti fatti è Martin con il suo fascino demoniaco a tenere in pugno Ben

che come un burattino si muove di riflesso agli astuti strattoni del suo cliente.

La scene notturne hanno un'atmosfera da brivido degne del miglior Hitch e nella scena d'amore fra Ben e Ellen la regia di Campbell sembra aver appreso la lezione del maestro Nicolas Roeg con l'aggiunta di molta farina del suo sacco: l'amplesso è raffigurato su uno sfondo nero come la notte e sembra quasi un atto di violenza incrociato con gli smah di Ben nel campo di squash ripresi con diverse tecniche, dal ralenty alla camera a mano, le inquadrature li fanno apparire come lo sfogo della sua frustrazione che si materializza alla fine sovrapposta al volto di Ellen.

I due protagonisti Gary Oldman e Kevin Bacon erano in rampa di lancio delle rispettive carriere e la riuscita del film si deve parecchio alle loro performance: Ben è arrogante e per nulla simpatico all'inizio della storia e nonostante la presa di coscienza del suo errore e la voglia di correggerlo non si riesce a tifare fino in fondo per lui, dall'altro lato Kevin Bacon ha scolpito in volto lo squilibrio e cela in se un atroce segreto, parte della sua follia sembra trasmigrare nel personaggio di Oldman che ne subisce un'attrazione perversa.

L'interazione e l'affiatamento dei due giovani talenti è ottima e in una circostanza fa anche saltare dalla poltrona.

L'unico vero neo è forse un finale un po' brusco che però non offusca il talento cristallino di Campbell e dei suoi splendidi protagonisti.

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