Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
non è facile fare un film che parli di 60 anni di storia italiana, volendo dire tutto, nominando tutti e svelando tutto.
un conto è quella panzanata di Baarìa che racocnta la storia italiana vista da solo un paesino (e comunque ha fallito), un altro è raccontarla attraverso un personaggio come Giulio Andreotti.
Credo che la forza di questo film sia la costruzione del "personaggio andreotti", l'attenzione di Sorrentino e sceneggiatori di creare una immagine fumettistica di un personaggio austero. Lo vediamo sulla cyclette, con gli aghi in faccia, veniamo catturati dalla sua risposta pronta e dal suo umorismo acuto. Questa è la potenza del film. mentre il lato storico, il profilo di inchiesta, l'ho trovai abbozzati e mal raccontati (anche se la trovata di sorrentino di mostrarci i mostri a flash, e l'auto che cade sono davvero lodevoli)...e come potrebbe essere altrimenti?troppe cose, troppe persone, troppe trame.
Francesco Rosi nel film IL CASO MATTEI si chiede letteralmente come poter spiegare agli italiani tutte le correnti della DC, i rapporti interni al partito, i continui capovolgimenti, e Rosi doveva raccontare solo una quindicina di anni...sorrentino ne vuole raccontare 40 di DC.
Dopo questo film Sorrentino ha guadgnato qualche punto della mia stima, per le capacità di racconto visivo più che di scrittura vera e propria.
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