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Mongol

Regia di Sergei Bodrov vedi scheda film

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Thrombeldimbar

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La recensione su Mongol

di Thrombeldimbar
5 stelle

Non schernire il cucciolo indifeso. Può diventare la tigre feroce. 

 

La vita sull'infanzia del più grande condottiero di tutti i tempi Gengis Khan, ci viene raccontata da questo film in una dimensione omegena che alterna realtà e leggenda, e in ogni caso come poteva essere altrimenti? Mongol uscito nelle sale cinematografiche nel 2007 è un film diretto dalla sapiente esperienza di Sergej Bodrov che, tramite gli incantati scenari della steppa, riporta in vita il grande mito dell'impero mongolo, il più vasto mai esistito. Le vicende vogliono soffermarsi sull'interessante psicologia del personaggio storico, che per stessa ammissione del regista russo tale psicologia, viene spesso alterata degli storici accademici europei, che ipotizzando, per quanto sia possibile, sulla reale personalità di Gengis Khan descrivendola come quella di un pazzo furioso assetato di sangue. Così ci viene propasta un interessante versione della storia, per altro affascinante, ma a mio parere non del tutto convincente. Nel 1171 d. C. Il giovanissimo Temüjin figlio del Khan Yesugei intraprende un viaggio insieme al padre per scegliere la futura sposa che vive nel clan dei Merkit, ma per sua stessa volontà la scelta ricade su Börte, appartenente ad un'altra famiglia alleata incontrata durante una breve sosta lungo il tragitto. Il padre accetta le scelte del figlio ma nel viaggio di ritorno viene assassinato con l'inganno da una tribù di nomadi mongoli. Temüjin perde la successione del Khan perchè a ricoprire il ruolo di comando, autoproclamandosi il nuovo successore, sarà lo spietato Targutai braccio destro di suo padre. Targutai vorrebbe uccidere il piccolo Temüjin per paura di una vendetta futura, ma non può farlo solo per rispetto alle antiche tradizioni mongole che non prevedevano le uccisioni di bambini. Sceglie di rendere schiava l'intera famiglia per un eventuale assassinio futuro, ma Temüjin brama già vendetta e dopo essere scampato a morte certa fugge dal villaggio, vagando solitario nella steppa per molti anni alla ricerca di Börte, la sposa prediletta.

 

Il messaggio importante che il film vuole trasmettere si concentra anche sull'importanza essenziale che ricopre il ruolo della donna che sta al fianco di un grande condottiero. Temujin diventerà un uomo forte e dopo essere riuscito a ritrovare e sposare la donna amata, desidera più di ogni altra cosa riunire tutti i popoli della Mongolia sotto un unico vessillo.. Il film si concentra principalmente sulla nascente ascesa di Gengis Khan, ma a parte una regia molto curata e una fotografia eccezionale, merito essenzialmente

delle incantevoli location mongole dal paesaggio fuori dal tempo. Mongol scorre piacevolmente senza particolari picchi di genialità. La colonna sonora molto apprezzata dalla critica mischia sonorità "native" ricercate che includono perfino un rock metal ben poco accostabile, buona ma priva di mordente la recitazione nel ruolo principale del grande Khan da parte dell'attore giapponese Tadanobu Asano. Il cast è formato anche da attori non professionisti, come ad esempio l'affascinante attrice mongola Khulan Chuluun volutamente ingaggiata dallo stesso regista, che ha saputo dimostrarsi all'altezza del compito. Mongol tutto sommato resta però un buon film che non riesce ad elevarsi in qualcosa di più speciale e unico. Complice il fatto di una storia, la dove si snoda in precisi situazioni cruciali, ben poco verosimile dal mio punto di vista con la psicologia spietata e poco empatica, dell'uomo appartenente, come in questo caso, ad un periodo storico determinato e cinico. Non mi considero certamente un dotto in materia per carità.. ma io mi schiero dalla parte degli storici europei.. Per me una sufficienza ci può stare ma nulla di più. 

 

5/10

 

Tadanobu Asano

Mongol (2007): Tadanobu Asano

 

 

 

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