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Il grande match

Regia di Gerardo Olivares vedi scheda film

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Tiaz gasolio

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il grande match

di Tiaz gasolio
8 stelle

Il Grande Match - La Recessione

Riuscire a non guardare la finale dei mondiali, in Italia, è praticamente impossibile. Potreste scendere in qualsiasi strada di qualsiasi città della penisola e vi renderete conto che la finale è nell'aria: trasmessa da milioni di apparecchi in contemporanea, blocca la nazione e concentra l'attenzione di tutti; divari politici e razziali vengono messi da parte in favore della frittata con cipolle, del birrone da mezzo litro congelato, del rutto libero e della nazionale in campo. Come una maledizione mediatica, la finale è tutta intorno a noi; ma negli altri paesi del mondo sarà la stessa cosa? Se prendiamo in considerazione i paesi europei, è sicuramente così; oltre oceano, negli USA, gliene sbatte meno di un cazzo, ma d'altronde da un paese di obesi dove la gente si appassiona al baseball non si può pretendere più di tanto. Ma nei paesi dove l'elettricità è un lusso per pochi, dove anche una casa in muratura è qualcosa di cui non tutti possono usufruire, come faranno a gustarsi la finale dei mondiali di calcio?Questa deve essere la domanda che si è fatto il regista Gerardo Olivares quando ha deciso di mettere in piedi questo film: scoprire come popolazioni non europee che si trovano ai limiti della civiltà affrontano la visione della finale. La pellicola ci porta in Mongolia, in Niger e in Amazzonia, mostrandoci delle situazioni assurde come il fatto che nel deserto la parola "albero" indichi qualsiasi palo esca verticalmente dal terreno, come sugli altipiani della Mongolia le popolazioni nomadi abbiano cambiato i loro itinerari per seguire le linee elettriche, oppure come nel mezzo dell'Amazzonia, per far funzionare una sgangherata televisione, ci vogliano almeno tre aborigeni e di sicuro quello che fa l'antenna a venti metri sopra la foresta i programmi non se li gode manco per un cazzo.Il mondiale visto come paragone tra culture diametralmente diverse che ci mostra la vita di popolazioni lontane e il loro modo di pensare, inaspettatamente interessante.

#larecessione

per insulti anche non costruttivi.

www.facebook.com/larecessione

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