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Ghost Son

Regia di Lamberto Bava vedi scheda film

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La recensione su Ghost Son

di maghella
8 stelle

Stacey decide di rimanere a vivere nel cuore dell'Africa nera per amore di Mark, proprietario di una fattoria con allevamento di cavalli. I due sono innamoratissimi, lei gli promette che non lo lascerà mai. Purtroppo un incidente d'auto uccide Mark, Stacey rimane sola , in attesa di un figlio di Mark, quando nasce la gioia è tanta, ma iniziano strane presenze, induzioni da parte del fantasma di Mark al suicidio di Stacey, e il bambino appare posseduto dal padre.

 

La storia è convincente, le atmosfere molto curate, la magia africana si percepisce nella casa, nella natura e nelle parole della piccola governate di colore che comprende subito la strana presenza del fantasma di Mark. Ma l'orrore lascia il posto al dolore, alla mancata elaborazione del lutto per una persona amata. Questa è la parte che più mi ha affascinato del film. Prima che si compia l'incidente mortale, una splendida iena penetra in casa, spaventando a morte Stacey: è un segnale. Stacey arriva in Africa senza sapere, senza informarsi, non portando rispetto per il lento ritmo del continente nero. Sembra tutto folkloristico per lei, e non ascolta i segnali che le vengono rivolti...Segue solo il suo cuore, e promette cose che non potrà mantenere.

 

Mark muore improvvisamente, ma rimane accanto a lei, la vuole, la desidera, non l'abbandona, in fede a quella promessa di non lasciarsi mai. Nasce il bambino, e l'amore materno viene subito rotto dai primi dubbi che qualcosa non va. Quando una donna ha amato tanto, continua ad amare anche oltre la morte, ma un figlio supera ogni frontiera, e avanza al primo posto, su tutto. Quando Stacey si accorge che suo figlio è in pericolo percepisce la presenza di Mark in maniera mostruosa e lo combatte. Più volte si lascia quasi convincere al suicidio, a  ricongiungersi finalmente al marito, e mantenere così la sua promessa, ma il bambino è più importante, e l'istinto materno vince su quello della passione.

 

Lamberto Bava fa un bel film, un'ottima produzione, attento negli effetti speciali, buon cast, forse si dilunga un po' troppo nel finale, ma la conclusione è convincente: mentire al proprio cuore per salvare la vita del figlio, rinunciare a quell'amore rubato, staccarsi dalla vita passata e continuare il cammino. Il figlio non come parte del padre che non c'è più, come sostituto ma come frutto di un grande amore.

 

Ho visto questo film più come una storia di una donna combattuta tra il dolore per la perdita del marito e il dover affrontare la maternità da sola, piuttosto che come un film dell'orrore.

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