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Io ti salverò

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su Io ti salverò

di port cros
9 stelle

Hitchcock firma un altro magistrale thriller, questa volta sulla psicanalisi, allora un tema non ancora molto frequentato dall'arte cinematografica. Ma più che un saggio teorico delle teorie freudiane, Hitchcock, come suo solito, usa la psicanalisi come un pretesto per la soluzione di mistero e di un delitto, tanto che lo stesso autore definì il film"solo un'altra caccia all'uomo avvolta in un involucro di pseudo-psicoanalisi".

 

Nella clinica psichiatrica dove lavora la dottoressa Constance Petersen (Ingrid Bergman) il direttore viene sotiuito dal più giovane Dr. Edwardes (Gregory Peck), di cui la dottoressa, finora austera professionista fredda di fronte alle avances dei colleghi, si innmora immediatamente. Ma il dottore inizia a manifestare comportamenti bizzarri e fobici, in particolare quando vede linee scure su uno sfondo bianco, finché dopo una crisi di nervi si renderà conto di non essere Edwards, convincendosi di esserne l'assassino. Allora la Petersen, fermamente convinta della sua innocenza, si butterà col cuore e con la mente nell'impresa di salvarlo, sia aiutandolo a superare l'amnesia ed il complesso di colpa tramite la psicanalisi sia aiutandolo a sfuggire alla polizia che gli dà la caccia.

 

Gregory Peck, Ingrid Bergman

Io ti salverò (1945): Gregory Peck, Ingrid Bergman

 

All'inzio il film non mi ha preso più di tanto, le prime scene non hanno nulla oltre la media, con una descrizione abbastanza superficiale del mondo degli psicanalisti e con l'innamoramento un po' affrettato dei protagonisti (seppur impreziosito dalla bella scena delle porte che si aprono in successione). Ma poi il film decolla, da quando il protagonista si rende conto della sua amnesia, e Hitchcock ci regala fulgidi esempi del suo genio: la splendida sequenza onirica surrealista, realizzata in collaborazione con Salvador Dalì, le scene in soggettiva del bicchiere di latte "corretto" e della pistola puntata (unica brevissima sequenza a colori), quella thriller di Peck col rasoio, quella dell'incidente infantile sullo scivolo. I consueti momenti di alleggrimento umoristico sono offerti dallo psicanalista professore e mentore di Constance, il Dottor Brulov, il personaggio più simpatico del film, ovviamente con accento tedesco "alla Freud" (ma non dimentichiamo l'attonito bigliettaio della stazione!).

 

 

La pellicola è poi illuminata dal fulgore della coppia di protagonisti, Ingrid Bergman e Gregory Peck, icone di quella mitica Hollywood degli anni 40. La Bergman soprattutto offre una splendida interpretazione di una donna che, da scienziata rigorosa, si lascia sempre più coinvolgere emotivamente nella missione salvifica del suo uomo/paziente.

 

 

Fondamentale il ruolo della splendida colonna sonora di Miklos Rozsa, premiata con l'Oscar, nel creare suspence.

 

Anche se la sceneggiatura non è perfetta, e la scienza psicanalitica possa apparire banalizzata, "Io ti salverò" non è da considerarsi un'opera "minore" nella filmografia hitchcockiana come alcuni ritengono, ma al contrario una perla che i suoi estimatori non possono lasciarsi sfuggire.

 

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