Regia di Carlo Ludovico Bragaglia vedi scheda film
Un ragazzo e una ragazza si amano, ma al loro amore si oppongono la madre di lei e anche un curioso errore dell'anagrafe. Rimediare a quest'ultimo sarà abbastanza semplice, ma per convincere la donna saranno necessari parecchi sforzi.
Pellicola dall'esigua portata artistica che pesca dal neorealismo rosa (complice anche la presenza di Renato Salvatori come protagonista) e dal melodramma ibridato con la canzonetta, virato esplicitamente alla commedia, Io, mammeta e tu prende il titolo da un celebre brano di Domenico Modugno, che prende parte al film in un ruolo marginale. Nel complesso il ritmo c'è, gli interpreti fanno il loro dovere e gli unici dubbi - comprensibili, data la natura 'popolare' dell'opera - provengono dalla trama banalotta e dalle caratterizzazioni risapute che non offrono particolare appeal (anzi, sanno proprio di stantio). In scena compaiono anche Marisa Merlini, Rossella Como, Dolores Palumbo, Tina Pica, Fernando Sancho e, in poco più che una comparsata, Memmo Carotenuto; alla sceneggiatura contribuiscono in quattro: Ugo Guerra, Riccardo Pazzaglia, Sandro Continenza e il regista. Questi è Carlo Ludovico Bragaglia, esperto di film leggeri e di lavori rapidi e a costo contenuto, come in questo caso; l'attendibile Imdb.com gli attribuisce 5 regie nel solo 1958, mentre Wikipedia 4: superimpegnato in ogni caso. 3/10.
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