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Interceptor

Regia di George Miller vedi scheda film

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La recensione su Interceptor

di Mr Rossi
8 stelle

Quando le auto e le moto presero il posto del coltello e della pistola.

Non molto tempo fa un cinecritico de noantri, ben pagato per scrivere e pubblicare libri e recensioni, scrisse a proposito di questo film: Ieri era una primizia mentre oggi è ciarpame da telefilm. Sicuramente come trama e personaggi il regista allora esordiente sarà stato molto influenzato da modelli e generi americani  commerciali (road-movie, poliziesco, western etc.) ma la novità era che questa volta i mezzi di trasporto (automobili, camion e motociclette) si erano sostituiti alle armi convenzionali, dei mezzi per uccidere usati da criminali e poliziotti sulle grandi e desolate strade australiane di un futuro prossimo. Nei film successivi il personaggio principale combatterà e vincerà altre battaglie contro i nuovi barbari nell' era post guerra nucleare con dei mezzi di recupero. Un personaggio per fortuna oggi fuorimoda per la fine della cosidetta guerra fredda fra USA e URSS e la scomparsa dell' incubo di una guerra nucleare, che nei vuoti anni ottanta fece nascere un sottogenere che conterà anche delle pessime imitazioni made in Italy. Il montaggio frenetico e insolito del regista fece il resto. La morale è sempre quella della legge della jungla: Vince il più spietato e il più furbo. Notevoli anche le musiche di sottofondo. E bisogna anche considerare che si tratta di un film a basso costo girato da un medico appassionato di regia e fotografia.

   Trama essenziale e personaggi principali interpretati da emeriti sconosciuti australiani, compreso l' allora ventenne Mel Gibson e il molto meno noto attore antagonista (il truce Hugh Keyas Byrne) che a differenza di Gibson aveva già interpretato un film di teppisti motorizzati visto solo in Australia. Comunque il primo film di George Miller fu un successo mondiale notato dalla critica che lo prese in considerazione più che altro per il suo impatto visivo. La vera protagonista del film è una Ford Falcon Coupe nera con un turbocompressore montato al centro del cofano anteriore per farla andare ancora più veloce, la V8 speciale di Mad Max. Se non fosse per il volante a sinistra sembrerebbe un film americano. Tutte cose oggi sorpassate da mezzi ed effetti visivi digitali molto più spettacolari, come adesso sembra assurdo il divieto ai minori di diciotto anni per il primo film della serie, dato che di sangue se ne intravede molto poco, a parte qualche brevissimo primo piano degli occhi (finti) delle vittime degli impatti mortali.

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