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Il diavolo veste Prada

Regia di David Frankel vedi scheda film

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La recensione su Il diavolo veste Prada

di champagne1
6 stelle

"Per essere pronta per Parigi sto seguendo questa dieta: non mangio niente poi, quando sto per svenire, butto giù un cubetto di formaggio...Ormai mi basta solo una piccola colite e sarò a posto!"

 

Andy, giornalista in pectore, fa uno stage nella celebrata rivista di moda Runway, come seconda assistente di Miranda Priestley, direttore che ha reso quel giornale quello che è chiedendo una dedizione totale ai suoi collaboratori per la causa.

Andy, che di quel mondo non conosce nulla ma è una ragazza "sveglia", entra un po' per volta a far parte di quella cultura e quei meccanismi che ad un certo punto si impadroniscono di lei e la cominciano a trasformare, rendendola diversa nei modi, nell'abbigliamento, ma soprattutto nella mentalità ipercompetitiva, creandole un conflitto con i suoi vecchi amici e il suo ragazzo....

 

Risultati immagini per il diavolo veste prada

 

Nella storia la protagonista vera è Miranda, la virago-direttrice, sadica e vendicativa, che punta a plasmare i suoi collaboratori (così da vedersi anticipata nelle sue richieste) e a torturarli (lei forse pensa di stimolarli) alla ricerca della perfezione.

Più crudele del sergente Hartman di Full Metal Jacket, più perversa del maestro Fletcher di Whiplash, Miranda però ci fa scoprire anche se solo per un attimo il suo momento di debolezza: ed è la scena che più mi ha impressionato (anche per la bravura di Meryl Streep), quando struccata e col viso gonfio ammette il suo ennesimo fallimento matrimoniale.

David Frankel dipinge lo stile e la cultura  americani, tutti basati sull'individualismo rampante (in cui il mondo della Moda è un ulteriore esasperazione), con qualche minima critica ma con grande empatia, e complessivamente giustificando questo grande affresco delle vanità umane.

In fondo Andy, quando arriva a osservare il mondo attraverso gli occhi di Miranda, capirà che a furia di vivere sotto i riflettori delle passerelle si giunge a vendere l'anima al diavolo. Un diavolo firmato Prada

La commedia comunque è godibile per ritmo e per caratterizzazione dei personaggi. Interessante lo spaccato offerto, in quanto estratto da un romanzo autobiografico di tale Lauren Weisberger.

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