Regia di Paolo Bianchini vedi scheda film
L'italoamericano Andy Luotto era salito alla fama in quegli anni per aver fatto parte del gruppo di Renzo Arbore a L'altra domenica; simpatico ma privo di mordente, si ritrova a essere sfruttato come protagonista assoluto (vale a dire senza debite spalle a fornirgli la gag o la battuta) nel film di un mestierante (Bianchini) a cui la Titanus concede mezzi poverissimi. Il disastro è perciò inevitabile: Luotto fa quello che può (facce scioccherelle, movenze buffe), al suo fianco non ci sono nomi di rilievo (se si eccettuano due parti laterali per Gino Santercole e Michele Mirabella), la storia è pressochè inconsistente (sceneggiatura di Leone Colonna) e la regia, specialmente nelle scene d'azione o in cui gli effetti speciali sono necessari, si rivela - per non infierire - inadeguata. Strano che Bianchini non sappia da che parte farsi, visto che nei suoi precedenti lavori la fantascienza era già stata toccata; fra gli altri, diresse nel 1968 un L'invincibile superman ante litteram rispetto al Superman americano diretto da Richard Donner nel 1978, da cui questo Super Andy prende palesemente le mosse. Trash. 2/10.
Super Andy è un alieno antropomorfo dalla forza spropositata; cresce adottato in una famiglia italiana e comincia involontariamente a esercitare i suoi superpoteri . Una volta adulto, avrà due chiodi fissi: ritrovare suo fratello Super Kid (un altro supereroe) e conquistare il cuore di Marta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta