Regia di Gianni Puccini vedi scheda film
Nonostante L'impiegato non sia un titolo particolarmente noto e Gianni Puccini un regista tra i più acclamati del nostro cinema, questa è una delle migliori commedie di quei prolifici e immaginifici anni. A fare la differenza ci sono un Nino Manfredi a dir poco eccellente in un ruolo non facile (sembra scritto per Tognazzi, in realtà, con sfumature alla Sordi: ma Manfredi sa far bene – letteralmente – tutto). Un film invero molto acuto per l'epoca, che trae forza anche dall'ambiguità o meglio dalla rivalità fra realtà e sogno; Puccini e i suoi cosceneggiatori Elio Petri, Tommaso Chiaretti e Manfredi stesso, accuratamente evitano di utilizzare i classici stratagemmi da sequenza onirica: nel montaggio, nelle musiche, nei dialoghi, nelle inquadrature è tutto equiparato alle sequenze 'reali', soluzione che crea una serie di scene davvero suggestive e aperte man mano all'interpretazione (nel copione la psicologia è tanta) da parte dello spettatore. A nobilitare il cast compaiono quindi Eleonora Rossi Drago, Andrea Checchi, Gianrico Tedeschi e una buona manciata di ottimi caratteristi: tra i tanti Franco Giacobini, Gianni Bonagura, Pietro De Vico, Polidor, Arturo Bragaglia, Anna Maria Ferrero e Ignazio Leone, con un cameo sia per Gino Cervi che per Cesare Polacco, nei panni leggendari dell'ispettore Rock dei caroselli della brillantina Linetti. Un lavoro da gustare ancora oggi, divertente e non banale, che peraltro anticipa tematiche come quella della disperata ricerca del 'posto fisso' (vedi Checco Zalone) e quella dei 'tagliatori di teste' sul lavoro. 7,5/10.
Nando è un impiegato statale frustrato che si rifugia nei sogni, dove diventa ciò che avrebbe sempre voluto essere: uno scrittore famoso, ricco, piacente e spensierato. Quando in ufficio arriva la nuova direttrice, bella ma inflessibile, la donna prende subito un posto da protagonista nei sogni di Nando, che vorrebbe ucciderla, ma sa di esserne innamorato. Riuscirà in qualche modo a dichiararsi, ma lei impaurita si farà trasferire.
(Re-visione 23/8/21)
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