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American Graffiti

Regia di George Lucas vedi scheda film

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La recensione su American Graffiti

di simonebulleri
8 stelle
5 nomination all'Oscar nel '74, e clamorosamente non ne vinse neppure una. Quel giorno all'Academy c'eravate sì ma dormivate tutti, è uno shock, bambina etc
Il film generazionale Baby boomer per eccellenza, l'omaggio più nostalgico del regista alla sua gioventù e a quella dei ragazzi degli anni '60. Un cult assoluto, e per gli interpreti e per la colonna sonora e per la trama. Tutta ambientata nella Notte delle notti, quella che - vero rito iniziatico - determina la fine dell'adolescenza, e l'ingresso nell'adultità con tanto di partenza per il College.
Chi sono i nostri protagonisti?
Richard Dreyfuss (pre Lo Squalo), Ron Howard (un anno prima di diventare Richie Cunningham), Paul Le Mat (un proto Fonzie in fase laboratoriale) e Charles Martin Smith (che ricorderete 'touchable' ne Gli Intoccabili). Cameo stellare di Harrison Ford in fasce.
Questi quattro giovani amici passeranno la loro ultima notte insieme, inseguendo i fantasmi di una gioventù disorientata che, tuttavia, segue con fede l'ipnotica voce del grande guru di zona, il disc jockey Lupo Solitario (versione moderna del Mago di Oz).
Perché lo postiamo? Perché ancora oggi c'è chi non lo ha visto.
Ed è peccato mortale.
Prima di Grease, prima di Animal house, prima di Breakfast club, prima de l'Attimo fuggente, prima di tutto. La matrice è qui.
Un film da mandare a memoria!
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