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Guardie e ladri

Regia di Mario Monicelli, Steno vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Guardie e ladri

di claudio1959
8 stelle

Il miglior inseguimento della storia del cinema, sembra un lungo piano sequenza cari amatissimi Totò e Fabrizi.

locandina

Guardie e ladri (1951): locandina

Totò, Aldo Fabrizi

Guardie e ladri (1951): Totò, Aldo Fabrizi

Totò, Carlo Delle Piane

Guardie e ladri (1951): Totò, Carlo Delle Piane

Aldo Fabrizi, Totò

Guardie e ladri (1951): Aldo Fabrizi, Totò

Guardie e ladri Italia 1951 la trama: Un abile truffatore Ferdinando Esposito viene arrestato ma riesce a fuggire e a nascondersi. Il poliziotto Lorenzo Bottoni che lo insegue perderà il posto se non riuscirà a riprenderlo. La ricerca è lunga e faticosa, ma alla fine scova dove abita il truffatore . Il poliziotto però si affeziona all'ignara famiglia e, d'accordo con il ladro, tacerà il suo arresto - La recensione:Il primo film di una coppia che grazie all’intuizione di Carlo Ponti andò talmente bene, che in seguito girarono altri film di grande successo insieme vedi lo splendido “I tartassati “ del 1959. Nel 1951 non fu accettato dalla critica ufficiale,era influenzata dal cinema neorealista, più serio ed impegnato, però fu un grande successo al botteghino, non solo in Italia, si narra che fu amato per la sua vis comica addirittura in Cina. Guardie e ladri però permise nel 1952 a Totò di vincere il David di Donatello ed addirittura fu premiato a Cannes per la miglior sceneggiatura originale . Totò e Fabrizi due assoluti fuoriclasse, due comici superbi, tutti e due protagonisti, uno la spalla dell’altro in modo omogeneo ed intercambiabile. La scena cult di questo film è la scena dell'inseguimento da parte del brigadiere Bottoni a Esposito. Al termine della fuga, i due che si sono fermati per riposarsi, ormai stanchi dell’inseguimento hanno un divertente dialogo che estrapolo dalla sceneggiatura originale. - Te sparo sai. - Non puoi. - E perché? - Puoi sparare solo per legittima difesa: io non offendo. - Va bè, allora sparo in aria a scopo intimidatorio. - E va bè, io non mi intimido e resto qua. - Allora... allora... t'arendi? - Tu devi ringraziare il fegato. - Lì non c'è il fegato, c'è la milza! - Lo so, ma io soffro col fegato. - E non fai nessuna cura? - Eh, ne ho fatte tante, ma... niente! - Dì un po': hai provato quelle iniezioni americane... - Quali? - Quelle... num me ricordo, ma so 'bbone, bbone assai... - Eh, ne ho fatte tante... Il medico m'ha detto che dovrei andare a Chianciano, ma la grana... - Se correvi un altro po', ce arivavamo a piedi, a Chianciano... “Guardie e ladri” è il racconto disperato degli anni difficili del dopoguerra, un racconto sentimentale, semplice, che si affida alla recitazione spontanea e sincera di Totò ed Aldo Fabrizi, ma anche ad Ave Ninchi, un giovanissimo Carlo Delle Piane attore feticcio di Pupi Avati , Pina Piovani, l’acerba, ma già bellissima Rossana Podestà, i bravissimi caratteristi Mario Castellani ed Aldo Giuffre’. Questo capolavoro comico lo dobbiamo al genio ad all’abilita’ registica di Steno e Monicelli, film girato a quattro mani in modo armonico e che rispetta tutti i tempi comici, le battute azzeccate, gli sguardi che parlano nella mdp e la scena dell’ inseguimento che sembra un piano sequenza, tanto non dà tregua e respiro, sembra di correre con i protagonisti della vicenda. Il finale è la perfezione assoluta e possiamo godere di un Totò, non solo comico, ma amaro e drammatico, una parte perfetta per lui, sul finire della carriera ha girato ruoli drammatici e malinconici come ne “Il Comandante” del 1964, la morale di questo film è che non esistono buoni e cattivi, sono l’altra faccia della stessa medaglia, sono uomini imperfetti, che devono sopravvivere ed hanno tanto in comune caratterialmente, anche se sono su barricate diverse. Totò ogni volta che lo vedo nei suoi film ho sempre un groppo in gola, perché non fu apprezzato per quello che era, un genio del cinema, allo stesso livello di Charlie Chaplin, solo dopo la sua morte fu capito ed amato dai critici ed addetti ai lavori, come il suo pubblico che lo ha sempre sostenuto in vita, riempendo le sale dove si proiettavano i suoi film, alcuni non proprio riusciti , altri bellissimi , molti belli , ma tutti impreziositi dalla sua grande capacità di far ridere la gente, con poco ha regalato tante risate di gioia, parafrasando un film con Anna Magnani, indimenticabile Principe della risata, delle buone maniere, un uomo di una qualità superiore, non solo un grande comico, ma un personaggio ineguagliabile di stile, classe e rispetto per il suo prossimo, un grande amatore della bellezza femminile, lui aveva capito che la Donna, andava amata e rispettata, come lui ha sempre fatto, nella sua vita non lunghissima, ma vissuta con grande amore e rispetto per se stesso e per il suo pubblico . Voto 8 Interpreti e personaggi Totò: Ferdinando Esposito Aldo Fabrizi: Lorenzo Bottoni Pina Piovani: Donata Esposito Carlo Delle Piane: Libero Esposito Ernesto Almirante: Carlo Esposito Alida Cappellini: Bice Esposito Gino Leurini: Alfredo Tarantelli Ave Ninchi: Giovanna Bottoni Rossana Podestà: Liliana Bottoni Paolo Modugno: Paolo Bottoni Aldo Giuffré: Amilcare Mario Castellani: il tassista William Tubbs: Mr. Locuzzo Pietro Carloni: il commissario Gino Scotti: il vice commissario Armando Guarnieri: il barbiere Luciano Bonanni: secondo barbiere Carlo Mazzarella: presentatore al teatro Giulio Calì: un mendicante Ciro Berardi: l'oste Rocco D'Assunta

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