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La grande fuga

Regia di John Sturges vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su La grande fuga

di GIMON 82
8 stelle

Ovvero il (o la) MOTO epico all'interno del cinema,un poema della FUGA, quello di un gruppo di "militi" e sopratutto di un uomo McQUEEN/HILTS:  una fuga matta di un simpatico folle che gia' qui (e poi nel 1973) dimostrera' la sua ind(s)olenza nei confronti della prigionia e la subordinazione.L'artigiano dell'epico John Sturges affonda la sua regia basandosi sul libro di Paul Brickhill (The great escape).Pilota australiano il cui SUPERMARINE SPITFIRE venne abbattuto in Tunisia nel 1943,internato nello Stalag Luft 3,un campo di prigionia per ufficiali alleati con la fuga nel "sangue",riuscira' con l'aiuto di altri a scavare un tunnel destinato all'evasione dal campo.Un film che il buon Sturges rende una poesia della fuga,una regia tosta,ordinata,scorrevole.Una miscela geniale di ironia e avventura, che pecca un po di leggerezza nella narrazione,rimanendo ancorata agli stereotipi del genere.Ma questo non influisce sul poemone,una storia avvincente a tratti "claustrofobica" una fobia stampata in Bronson/Velinsky un atipico Tenente fifone,lontano dal Bronson di 4 anni dopo di "Quella sporca dozzina".Uno storione dal dilungamento mai scontato e sempre godibile,forte nella sua "scientificita'", una necessita' di liberta' che aguzza l'ingegno di questi ARTISTI delle scappatoie.Delle aquile che a un certo punto diventano TALPE (l'orbo Pleasance lo è per davvero!), si entra con queste simpatiche canaglie in tutto il loro sotterfugio,si vive e si ride con loro,in un campo lager atipico,dove i nazisti sono "faciloni" e "creduloni".Un elemento che la regia ironizza per rilassare ed alleggerire una "prigionia" di "mele marce nel paniere".Ma la genialita' è tutta qui nel, condensare il ritmo e la storia al centro di un cast stellare:,McQueen,Coburn,Bronson,Attenborough,Garner una lista di "campioni di furbizia" irresistibili.....che scavano,scavano,scavano per poi fingere,nascondersi e da buoni Americani grondare di alcol per il 4 luglio la festa del tacchino,che diventa' "fierone" di buontemponi.Ma il regista Sturges conosce "le regole" del cinema e dei suoi ADEPTI: lo spettacolo e il "tagliafiato", chi è "l'UNICO" che puo' offrirci tutto cio'???: STEVE MCQUEEN eroe sullo schermo (e nella vita) di pura virilita',uno di quelli con l'adrenalina pompata a mille nell vene (e nei motori) un EROE della velocita' dal tratto leggendario che una volta dichiaro':"La vita è soltanto attesa,tutto il resto è correre"..... la teoria del buon Steve la conosceva anche il vecchio Sturges,cosa fare di meglio per utilizzarla nell'affresco "fugaiolo"??? ecco allora che il motore romba a 3000 e parte folle verso lo spazio libero,una fuga EPICA,uno spettacolo che MCQUEEN dona a noi(e a se stesso) un turbinio di accellerate,sfrizionate e sgommate verso' la LIBERTA',un attore S/tagliente, dal viso duro che ci delizia in prima persona di una "fuga" che sara' la sua "prima" (cinematografica). Dieci anni dopo fuggira' in maniera altrettanto rocambolesca nell'inferno della Guyana,ma questa è un altra storia....Questa volta il "folle" dall'occhio ceruleo,si blocca davanti ad un filo spinato...lui ed altri vengono riacciufati.Ma a noi va bene cosi',l'importante è "sognare"ogni scorciatoia e scappatoia (im)possibile,e questo succede grazie a film cosi' e sopratutto LEGGENDE come loro.....altro che "mele marce" qui si parla di "UOVA (o mele come preferite) DORATE".......

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