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Arrivederci amore, ciao

Regia di Michele Soavi vedi scheda film

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La recensione su Arrivederci amore, ciao

di passo8mmridotto
6 stelle

Michele Soavi ritorna alla regia cinematografica dopo una lunga parentesi dedicata agli sceneggiati. Evidentemente ha ritenuto ghiotta l'occasione, un noir italiano fa sempre curiosità e qualche volta buoni incassi, specialmente quando il cast è interessante e collaudato, come vedremo.

Il soggetto è tratto pari pari dal romanzo di Massimo Carlotto, incline al genere perchè a sua volta, in anni ormai lontani, coinvolto in una vicenda giudiziaria dalla quale inizialmente ha tratto materiale per il suoi libri di successo.

Per la parte del protagonista, Giorgio, è stato chiamato Alessio Boni, che si impegna a fondo in una parte ostica e a dirla tutta priva di empatia. D'altronde, recitare la parte di un terrorista senza pietà, freddo e determinato nelle sue missioni stragistiche o di semplici ammazzamenti, richiede la rinuncia al titolo di bel tenebroso, costruita faticosamente in diverse fiction e soprattutto nella bella interpretazione di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.

Senza addentrarci nella trama, per non togliere alla visione del film quel fascino torbido che avvolge questo noir sino alla fine, dirò che la vicenda prende le mosse in un avamposto di guerriglieri del Centro America. Giorgio vi si è rifugiato perchè ricercato dalla polizia internazionale per attività terroristica "di sinistra", e tanto per tenersi in allenamento, uccide un guerrigliero e deve fuggire, in compagnia di un certo Luca. Ma poi continua la fuga in solitario, determinato a rientrare in Italia, dopo il crollo del muro di Berlino. Siamo nel 1989. Giorgio sa che rientrando in Italia e consegnandosi alla giustizia potrà ottenere una sorta di ammistia o una pena lieve per i suoi trascorsi, e quindi riguadagnarsi un posto nella società conducendo una vita onesta...

A questo punto mi fermo. Dico solo che le cose non andranno così, perchè Giorgio è un assassino e un pervertito, per cui, ottenuta la clemenza desiderata, continuerà a uccidere.

La storia narrata in questo dignitoso film è forse troppo densa di dolore e di morte. Ma l'autore del romanzo si è attenuto a fatti realmente accaduti nel nord-est dell'Italia, e quindi dobbiamo anche se malvolentieri ammettere che quel priodo non è stato tra i migliori di un territorio poco avezzo a ammazzamenti e stragi.

Giorgio (Alessio Boni) può contare su compagni di viaggio di tutto rispetto, quali Michele Placido (Anedda), Antonello Fassari (Sergio Cosimato), Isabella Ferrari (Flora), Emanuela Gallussi (Laura), e non ultimi Carlo Cecchi e Alina Nedelea.

La colonna sonora è intrigante, la voce è di Caterina Caselli nell'originale versione di Arrivederci amore, ciao, che rende struggente alcuni passaggi del film, altrimenti intriso di sangue, di violenza e privo di qualsiasi speranza di redenzione.

 

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