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La grande parata

Regia di King Vidor vedi scheda film

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La recensione su La grande parata

di easyboy82
8 stelle

Ah, la Hollywood silenziosa degli anni '20 e i suoi idoli spazzati via di lì a pochi anni....

The Big Parade fu alla sua uscita un successo clamoroso, diventando il film di maggior successo del decennio e uno dei film silenziosi più famosi di tutti i tempi tout-court .Il film di King Vidor, per noi che lo guardiamo nel 2013, può sembrare costruito su tutti i cliché possibili dei film epici sulla guerra. Il fatto è che molti di quei cliché, cronologia vuole, derivano proprio da qui. Un elemento in particolare faceva della pellicola di Vidor una grande novità: per la prima volta la guerra, e in particolare qui la Grande Guerra, non era dipinta solo come un inno all'onore e alla gloria dell'esercito americano, ma era ritratta anche nei sui tratti più dolorosi, brutali e reali, quelli che con inesorabilità spezzano tanto le gambe quanto le amicizie e gli amori.

Tutta la prima parte del film ha il sapore e i ritmi della commedia e della commedia romantica, mentre vediamo il protagonista (John Gilbert), ex nullafacente benestante diventato soldato con poca convinzione e spedito sul fronte francese, coinvolto in una serie di scenette comiche con i suoi compagni di battaglione. Nel frattempo avverrà l'incontro con una fanciulla francese del posto e lo sbocciare dell'amore tra i due. Lei non conosce l'inglese, lui non parla una parola di francese. Le scene in cui due comunicano utilizzando soltanto un manualetto di conversazione o lui le insegna a masticare la "gomma americana" sono piene di ingenuità e di dolcezza. Poi l'idillio finisce, si va al fronte, un'altra "grande parata", tanto imponente quanto diversa da quella che aveva salutato i soldati americani alla partenza dalla patria. Là la guerra si rivelerà per quello che è, ti può strappare via gli amici e, se sei così fortunato da sopravvivere, potrebbe averti strappato una gamba. 

Il film come l'ho visto non presenta tinteggiature sulla pellicola in b/n. So che in postproduzione fu richiesto alla Technicolor di colorare in rosso esclusivamente la croce presente sull'ambulanza in una certa sequenza, ma questo dettaglio non era presente nella versione da me visionata.

Giustamente famosa la scena in cui, alla partenza per il fronte, i due si cercano freneticamente tra il tumulto della folla e poi Melisande si aggrappa al camion dei militari con tutte le sue forze senza volerlo lasciare andare...di Jimmy le rimarrà in mano solo una scarpa, triste presagio di quel che avverrà poi.

La scena di chiusura, con i due innamorati che si ritrovano, mentre lei urla (un urlo silenzioso in intertitle sullo schermo, ovviamente) "Jiiiiiiiiimmyyyyy" e lui, tornato in Francia per cercarla, corre giù dalla collina sostenendosi alla sua stampella è quanto di più hollywoodiano ma anche di più dolcemente epico possiamo desiderare.

Ah, la Hollywood degli anni d'argento...

 

Cosa cambierei

c'è fin troppo slapstick nella prima parte,ma è gusto personale.

Su John Gilbert

"Oh, poor John Gilbert". Il divo per eccellenza della Hollywood d'argento fu un astro che si spense inesorabilmente con l'avvento del sonoro. E ancora si discute sul perchè. Si diceva che la sua voce non fosse adatta al sonoro: lo spettatore di oggi guarda gli spezzoni reperibili dei suoi pochi film sonori e non trova niente che non vada bene se non una dizione forse un po' troppo impostata, e quindi? Si è detto che era odiato dal presidente della MGM che lo sabotò mettendo in giro quella voce e affidandogli film brutti o minori di proposito per distruggerne la stella. O forse, cosa di cui noi spesso non diamo conto, davvero la sua voce recitata, per quanto non ridicola e ok per i nostri standard, non era quella che la massa dei suoi fans dell'epoca si aspettavano avesse nel momento in cui iniziò a parlare. Chissà. Resterà il simbolo di quegli attori che furono divi assoluti negli anni '20 per poi veder scendere su di loro il buio e l'oblio nel decennio successivo, Nel suo caso anche l'alcolismo e la morte,a soli 38 anni,  

Su Renée Adorée

catapultata tra le star dall'enorme successo de "La grande parata", l'attrice francese proseguirà la sua carriera con buon successo, transitando senza problemi ai film sonori e apparendo tra l'altro per quattro volte al fianco del celebre Ramon Novarro ("the hottest thing in Hollywood after Valentino). Fu proprio durante la lavorazione del suo ultimo film con Novarro ("Call of the Flesh"), che  la Adorée desiderò portare a termine nonostante i problemi fisici, che le sue condizioni di salute si aggravarono fino a portarla alla morte a soli 35 anni. 

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