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Notte prima degli esami

Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film

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La recensione su Notte prima degli esami

di scandoniano
6 stelle

Alla fine degli anni ’80 un gruppo di ragazzi romani sta per affrontare la maturità. Alle inquietudini del caso si aggiungono una serie pressoché infinite di gaffe che Luca Molinari (Nicolas Vaporidis) compie nei confronti di amici, professori, ragazze. Si arriverà con lentezza e intensità al grande giorno. Ma come per quel Leopardi protagonista del finale, è l’attesa del grande giorno a diventare fondamentale: l’attesa degli esami diviene un crocevia fondamentale per tutti i ragazzi del gruppo.
Partito con bassissime aspettative, “Notte prima degli esami”, forte del passaparola, delle recensioni accondiscendenti e di un presenzialismo mediatico da record è diventato il caso cinematografico dell’anno. Tra produttori che si mangiano le mani per essersi fatti scappare il progetto e cassieri dei cinema che si sfregano le mani per gli incassi, il film è già diventato un mito tra i giovanissimi.
Il film è divertente, anche se per molti tratti scontato. Ed è un film consigliabile.
Purtroppo, per chi ha vissuto quegli anni da adolescente, l’ambientazione anni ’80 è decisamente parossistica: soprattutto la parte iniziale, dedicata alla chiarificazione dell’ambientazione stessa, sembra più una caricatura degli anni ’80 che una semplice didascalia. Esiste una differenza, nemmeno tanto sottile, tra rievocazione e ostentazione parossistica: purtroppo “Notte prima degli esami” sconfina, e di molto, nella seconda categoria, calcando eccessivamente la mano sulla localizzazione temporale della videnda. In linea di massima, poster, magliette, canzoni e citazioni sono assolutamente azzeccate e affatto anacronistiche, peccato per i dialogi, che invece non risentono affatto delle tendenze coeve, risultando anacronistici. Ed è una pecca, soprattutto perché si parla di una generazione, quella post-adolescenziale, che fa dello slang un esclusivo punto di identificazione.
Piccola pecca (ulteriore): nel 1988/89, presumibilmente l’anno in cui il film è ambientato, del tanto osannato e pluricitato Zoff non se ne sentiva parlare più da un bel pezzo: piuttosto esistevano portieroni europei che andavano per la maggiore, oppure prendeva piede il mito del portierone interista Walter Zenga, considerato tra i migliori del mondo all’epoca.

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