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La tigre e la neve

Regia di Roberto Benigni vedi scheda film

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La recensione su La tigre e la neve

di ethan
4 stelle

Attilio (Roberto Benigni) è un docente di Letteratura italiana e anche un poeta ed è alla perenne e spasmodica ricerca dell'amata Vittoria (Nicoletta Braschi), donna di cui è follemente innamorato, alla quale chiede in continuazione di sposarlo. Quando riceve, dall'amico poeta iracheno Fuad (Jean Reno), la notizia che lei si trova in Iraq ed è gravemente ferita parte immediamente per il paese medio-orientale, nonostante la guerra (la vicenda è ambientata nel 2003) sia imminente...

Dopo il mezzo disastro di 'Pinocchio', il comico toscano torna dietro e davanti la macchina da presa con una storia molto simile a quella del film che lo ha visto trionfare in lungo e in largo, cioè 'La vita è bella', ma il miracolo non si ripete. Siamo ancora di fronte a una storia d'amore travagliata e messa in pericolo da una guerra ma qui tutto è in tono minore: il conflitto è quello iracheno che vide la deposizione, la condanna e l'esecuzione di Saddam Hussein, le figlie sono due ma non ne sono coinvolte quindi ben presto spariscono dalla narrazione e non sono il fulcro attorno al quale ruota la pellicola.

'La tigre e la neve' si avvale di una storia pretestuosa, che serve all'autore per far sapere al mondo, una volta ancora, quanto ama una donna, le gag sono stiracchiate e fanno a malapena sorridere e gli interpreti, pur di vaglia - esclusi ovviamente i due protagonisti della stori(ell)a sentimentale - o finiscono per fare la fine di comparse (i pur bravi Stefano Battiston  e Andrea Renzi) o soffrono a causa di personaggi appena abbozzati (Jean Reno, che recita in un convincente italiano) e l'unico a far bella figura rimane Tom Waits, nella scena, ricorrente, dagli echi felliniani, in cui canta 'You Can Never Hold Back Spring'. Nicoletta Braschi recita meglio quando è a letto malata, con bocca e occhi chiusi.

A tutt'oggi 'La tigre e la neve' rimane l'ultimo lavoro di Benigni in cabina di regia, dato che rimase sei anni senza recitare in altri film (è del 2011 il non entusiasmante 'To Rome with Love' di Woody Allen) e, al momento, è al lavoro per il 'Pinocchio' di Matteo Garrone: si spera che l'autore di 'Gomorra' e 'Dogman' sappia meglio catturare la vena lunare del toscanaccio, a dire il vero, un po' annacquata negli ultimi anni...

Fiacco e dimenticabile.

Voto: 5.

 

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