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SS lager 5 l'inferno delle donne

Regia di Sergio Garrone vedi scheda film

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La recensione su SS lager 5 l'inferno delle donne

di mm40
1 stelle

Seconda guerra mondiale. In un lager destinato esclusivamente a donne, gli ufficiali nazisti se la spassano con le detenute in barba a qualsiasi proclama della purezza della razza ariana. Si intrecciano così le più svariate storie di ordinario sadomasochismo; a peggiorare la situazione - se si poteva - ci sono degli scienziati nazisti che in quello stesso edificio compiono esperimenti da brividi sugli esseri umani.

 

Secondo 'nazisploitation' consecutivo per Garrone, regista di serie B/C e fratello del più noto Riccardo. Dopo Lager SSadis Kastrat Kommandantur (titolo che non voleva dire assolutamente nulla, va specificato), questo SS lager 5 - L'inferno delle donne ribadisce gli scarsi concetti del precedente lavoro con qualche variazione sul tema comunque ben poco significativa: il menu è il medesimo, a base di violenze su detenute, sadismo e masochismo, divise farlocche da nazista, accoppiamenti sessuali un po' a casaccio e scienziati che compiono esperimenti folli sugli esseri umani. Anche il team di scrittura non è variato: di Tecla Romanelli il soggetto, di Vinicio Marinucci e del regista la sceneggiatura; a confrontare i cast artistici delle due pellicole, poi, l'impressione che siano state girate in contemporanea prende corpo concretamente: in questo secondo film ritroviamo Paola Corazzi, Giorgio Cerioni, Patrizia Melega, Serafino Profumo e Attilio Dottesio (l'unico volto di qualche 'spessore' in tanto anonimato), oltre alle 'nuove entrate' Rita Manna e Paola D'Egidio. Non è una stranezza che, per sfruttare quanto più possibile costumi, interpreti, cast tecnico e scene, a quei tempi si realizzassero più film contemporaneamente (si pensi a quanto accadeva quindici-venti anni prima con i peplum, se possibile girati ancora più frettolosamente e con meno mezzi a disposizione); nessuna perplessità nemmeno sugli argomenti in ballo: negli anni Settanta la censura sostanzialmente scomparve e sui nostri grandi schermi si fecero sempre più strada la componente morbosa e quella sessuale. 1/10.

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