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Un dollaro per morire

Regia di Gene Quintano vedi scheda film

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La recensione su Un dollaro per morire

di Kitosh
7 stelle

Un tesoro scomparso e quattro fazioni che lo cercano: il protagonista senza nome Emilio Estevez ed il suo socio, i soldati messicani, un gruppo di nordisti ed i "regolatori" guidati dallo spietato Reagan. Il film si presenta come una pellicola d'azione ben confezionata. Il punto forte infatti sono le sparatorie acrobatiche e con trovate incredibili, molto gasanti grazie anche ad un comparto musicale buono. Emilio Estevez bravo nella parte del pistolero senza nome, anche se il personaggio risulta piuttosto esagerato: una sorta di Chuck Norris che colpisce nemici alle sue spalle senza nemmeno guardare, che cammina non curante in mezzo ai proiettili, che salta da tutte le parti sparando a mezzaria, isomma azioni ai limiti del trash. Peccato alcune imperfezioni abbastanza rilevanti: va bene che un pistolero voli da tutte le parti ammazzando a destra e a sinistra, ma in molte scene (soprattuttto quella nel saloon) non si bada assolutamente al contare i colpi. Ok che ha due pistole, ma ognuna ne può contenere al massimo sei; invece vediamo questo pistolero vomitare piombo ovunque e facendo stragi di nemici, sparando anche più volte sullo stesso bersaglio senza mai ricaricare. Va bene che è un film, ma per un appassionato del genere sono cose che danno un po' fastidio. Sono presenti anche alcuni buchi di trama, roba da poco ma che comunque si nota. Per esempio, Reagan insegue i due protagonisti, ma non c'è un incontro fra di loro fino ad un certo punto del film. Eppure, qualche scena prima che ciò avvenga, Emilio parla della causa di tale inseguimento. Ma come faceva a sapere di avere dei nemici alle costole se non li ha ancora incontrati e non c'è stato il minimo indizio della loro presenza? Comunque nel complesso è un ottimo film d'intrattenimento. E' doveroso notare alcune buone citazioni ai grandi spaghetti western, come il fatto che il pistolero senza nome si porti dietro una bara (come nel "Django" di Corbucci) o che per far saltare un muro sempre Emilio utilizzi una borraccia piena di polvere da sparo (come in "Arizona Colt" di Michele Lupo), o anche la trama nel complesso, quella del tesoro della guerra di secessione perduto, ricorda l'imput di "Il buono, il brutto, il cattivo". Comunque si riesce a non esagerare con le citazioni e a lasciar così spazio a molte trovate originali.

Voto: 7

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