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La profezia delle ranocchie

Regia di Jacques-Remy Girerd vedi scheda film

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La recensione su La profezia delle ranocchie

di FilmTv Rivista
8 stelle

Le rane sono in agitazione perché alla prossima luna piena sanno che si verificherà un diluvio universale. I piccoli anfibi avvertono Ferdinand, vecchio lupo di mare che si è trasferito in campagna con la moglie Juliette di origine africana e il figlio adottivo Tom. Ferdinand recepisce il messaggio e il suo granaio diventa una grande arca dove prenderanno posto animali di ogni specie e anche la piccola Lili, la figlia dei vicini che sono partiti per un viaggio. Esce anche in Italia questa moderna versione della biblica arca di Noè, una favola senza tempo di buoni sentimenti e con un profondo spirito ecologista. Si tratta di un film d’animazione realizzato in Francia da Foolimage dove è diventato un piccolo caso tanto da essergli dedicata una mostra permanente ad Annecy. Il tratto non insegue la ricchezza e la verosimiglianza del cinema d’animazione americano e pur essendo molto semplice e diretto essenzialmente ad un pubblico infantile, ha un suo indubbio stile grazie al lavoro dell’artista ucraino Iuri Tcherenkov. I personaggi, come il burbero ma generoso Ferdinand, nascono dalla fantasia e dai ricordi del regista Jacques-Rémy Girerd che dalla Francia conferma, dopo il bellissimo Appuntamento a Belleville di Chomet, che nell’animazione un’altra via - artistica ma soprattutto produttiva - che non sia quella americana, è possibile.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 42 del 2004

Autore: Fabrizio Liberti

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