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La calda vita

Regia di Florestano Vancini vedi scheda film

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La recensione su La calda vita

di maurizio73
6 stelle

Disinvolta e matura diciottenne accetta di trascorrere alcuni giorni in compagnia di due coetanei per una breve vacanza al mare. Entrambi cercano invano un approccio e quando lei si lascia irretire da un maturo quarantenne, uno dei due si uccide.
Dramma sentimentale di argomento giovanilista che si sviluppa sui toni brillanti di un triangolo adolescenziale nella cornice assolata di un'ambientazione estiva per risolversi sui toni più convenzionali e rassicuranti di un melodramma della gelosia e del disincanto.
Partendo dallo spunto non originale del romanzo di Pier Antonio Quarantotti Gambini e co-sceneggiato dallo stesso autore insieme a Marcello Fondato ed Elio Bartolini,abbozza i temi di un certo disincanto borghese puntando sulla calcolata svagatezza di una civettuola C.Spaak (già protagonista l'anno prima de 'La voglia matta' di L.Salce) nel ruolo di sensuale detonatore di una virile concupiscenza e di una sotterranea inquietudine giovanile tanto in voga in quegli anni (oltre al già citato film di Salce, si segnala la perfetta aderenza al tema ed agli stilemi 'La stagione del Sole' 1958 - di Nakahira Ko, dove adolescenti giapponesi in trasferta estiva dediti allo sci d'acqua innescano le pericolose tensioni di una promiscua rivalità).
Vancini cerca di addomesticare a suo modo la scottante attualità del tema cercando di nascondere ingenuamente le velate nudità di una giovanissima Spaak e imbrigliando i risvolti più scabrosi nei toni patetici del melodramma, senza curarsi del potenziale drammaturgico della vicenda e banalizzandone l'efficacia in un finale stiracchiato dove il nichilismo si risolve a malapena in disincanto e nello sconsolato epilogo di un'età di passaggio. Bravi gli attori tra cui si segnala il tormentato e biondo adolescente di Jacques Perrin (già diretto da Bolognini e Zurlini in opere di maggiore spessore artistico e migliore credibilità dello spaccato sociale da 'La ragazza con la valigia'- 1961 a 'La corruzione'- 1963) e il maturo seduttore di un aitante Gabriele Ferzetti.
Insolita l'ambientazione insulare di una tarda Estate versiliana (ricostruita in una inusuale location sarda) splendidamente fotograta da Roberto Gerardi. Commento musicale a tema del maestro Rustichelli. La tarda Estate di Sergia.

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