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Piccoli ladri

Regia di Marziyeh Meshkini vedi scheda film

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La recensione su Piccoli ladri

di alek
8 stelle

in quanti hanno visto questo film?
in quanti sanno qualcosa della situazione vera< e vissuta dell'Afghanistan?
in quanti hanno visto bambini scavare nell'immondizia?
in quanti hanno visto bambini morire di fame e di freddo?
in quanti hanno visto una prigione da quelle parti?
in quanti si sono scontrati con una mentalità che , pur io rispettando la libertà di ognuno di pensare, va contro ai più elementari princìpi sui diritti umani?
pochi temo.
Nella sala della grande città in cui ho visto questo film, eravamo in sei!
Questo film è brutto perchè mostra qualcosa di talmente abberrante eppure reale che la nostra mente ingrassata ai MacDonalds fatica a tollerare.
C'è la solita lentezza asfissiante dei film iraniani, senza musica, con persone semplici che lottano per sopravvivere, per dormire in un carretto o per mangiare un pezzo di pane che un cane rifiuta.
Questo non è un film, è un documentario, in cui la spersonalizzazione delle persone, ridotte a fantasmi immoti con la sola speranza di sopravvivere, a qualunque costo, è il grande merito della pellicola
Anche io credo che la regia si compiaccia troppo, lacrimevole e distaccata (probabilmente alla ricerca di guadagni e prestigio internazionale e veramente non interessata alla triste situazione che mostra, perche la lobby dei Makhalabaf di certo non brilla di etica e impegno sociale), eppure io ho amato questo film, pur facendo una fatica terribile a vederlo, nella sua lentazza e nei suoi piagnistei, proprio perchè ci da la possibilità di confrontarci con un 'altro' talmente altro che si fa fatica a crederci.
L'omaggio a De Sica per qualcuno sarà una forzatura eppure a mio modo di vedere pone, al di là del valore sublime del film italiano nella storia del cinema, un confronto inquietante: un dopoguerra in Italia dove una bicicletta poteva rappresentare la sopravvivenza è paradossalmente una situazone molto più rosea che quella vissuta dai piccoli protagonisti che sanno che esiste un mondo ricco, consumista e superagiato , ma non potranno raggiungerlo mai.
Il paradosso di trovarsi in una situazione di vita di tre secoli prima del film di De sica, ma avendo già superato la soglia del ventunesimo secolo.
E' inconcepibile, invivebile, insostenibile.
Ma solo il piccolo cagnetto sembra averlo capito rifiutandosi di mangiare, con ostinazione, forse per lasciars morire ed essere liberato da tanto abominio.

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