Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film
Gradevole commedia del 1960, che ha ancora in buona parte la spensieratezza e la grazia del cinema italiano del decennio appena trascorso. Comincia a far capolino la critica sociale, ma è così garbata ed elegante da non stonare rispetto all'atmosfera di commedia, ed è soprattutto priva della rabbia di matrice ideologica che lentamente avrebbe invaso il cinema nostrano. Uno dei pregi del film è la riuscita atmosfera agrodolce, gaia e scherzosa che il regista riesce a costruire, ma ancor più apprezzo la fantasia con la quale gli sceneggiatori hanno sviluppato il soggetto. Si poteva raccontare la stessa storia in modo piatto e noioso, infilando una banalità dietro l'altra, invece viene fatto con numerose e gustose ideuzze cosparse nelle scene. Si pensi a come viene sviluppata l'interazione dei fantasmi tra loro e con i viventi, per di più quasi senza far uso di effetti speciali; oppure a certe trovate come il tuono di Dio (scherzoso, ma con un buon fondo di verità) o la tosse di Sandra Milo. Devo dire che mi sono messo a guardarlo senza troppe aspettative, ma ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. Ancora una cosa: Claudio Gora al solito fa il viscido, il faccendiere, l'imbroglione, e giù di lì. Ah, idee e fantasia (e umanità), quanto sentiamo oggi la vostra mancanza!
Bella, e contribuisce parecchio alla riuscita del film (specie all'atmosfera).
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