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Fra' Tazio da Velletri

Regia di Romano Scandariato vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Fra' Tazio da Velletri

di Dik
3 stelle

Era un uom che si misurava in metri,

questo fraton con quel suo agir da pazzo,

sì che alla storia passò con gran sollazzo

col dubbio nom ”Fra' Tazio da Velletri”.

 

 

Non pare neppure vero a Sernuccio Tornaquinci (Glauco Onorato) d’essere riuscito a farsi spacciare per quel sant’uomo di fra’ Tazio da Velletri (Ray O'Connor, al secolo Remo Capitani) e sfruttare, così, la sua fama di taumaturgo per sedurre le nobildonne di mezza Toscana. Di contro, il buon frate non riesce a capire perché due sicari lo vogliono uccidere ed una frotta di dame allupate richiedano la sua presenza per motivi tutt’altro che spirituali. C’è un’unica idea nella trama di Leo Choisso e Gustavo Palazio (anche sceneggiatori) che, per quanto valida, dopo un po’ mostra inesorabilmente la coda. A poco serve la famosa battuta “Vade (va de) retro Satana!” che, urlato “davanti” alla bella di turno… le fa cambiare repentinamente posizione. Mentre proprio a nulla portano le noiose gang slapstick dei due improbabili killer, interpretati da Pietro Ceccarelli ed Alfredo D'Ippolito o i consigli poetici che il furbo Sernuccio dà ad un “certo” Dante Alighieri in fuga da Firenze. Fin imbarazzante il divario tra la bellezza delle numerose (e discinte) attrici e la qualità della pellicola; su tutte splendono gli occhi di ghiaccio di Christa Linder, ma è giusto menzionare le comprimarie Margaret Rose Keil, Dada Gallotti (Alda Gallotti), Eva Maria Gabriel, Claudia Bianchi e la allora quarantasettenne Linda Sini (Ermelinda Siniscalchi di Venosa) che, per nulla intimorita dalla giovane età delle colleghe, trova anch’essa il modo di mostrarsi. Il film ebbe una realizzazione alquanto travagliata: in parte diretto da Aristide Massaccesi, dopo dissidi con la produzione il testimone passò a Romano Scandariato che, con lo pseudonimo di Romano Gastaldi, terminò il lavoro. Le primissime inquadrature prima dei titoli di testa, sono le cascate del Treja a Monte Gelato, nel comune di Mazzano Romano (RM), mentre la quasi totalità della pellicola è stata girata a Gubbio (PG). Musiche di Carlo Savina.

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