Il film Springsteen: Liberami dal male racconta un momento decisivo nella carriera di Bruce Springsteen, ambientato all'inizio degli anni ’80, quando l’artista si trovava a un bivio creativo e personale. Diretto da Scott Cooper e interpretato da Jeremy Allen White (il protagonista della serie The Bear) nel ruolo del cantautore, il film Springsteen: Liberami dal male si concentra sul periodo in cui Springsteen compose i brani che avrebbero dato vita al suo album Nebraska, un lavoro acustico, intimo e segnato da un forte impulso autobiografico, mentre registrava anche i demo che sarebbero poi diventati Born in the U.S.A..
Tratto dal libro di Warren Zanes Liberami dal nulla, il film Springsteen: Liberami dal male mette al centro il processo di scrittura e registrazione dell’artista, esplorando al contempo le ombre che accompagnarono quel momento: la depressione, i traumi familiari e le pressioni del successo in ascesa. La narrazione si sviluppa con precisione attorno al lavoro creativo, alternando momenti domestici e musicali, restituendo un ritratto concreto e umano del musicista.
Oltre a White nel ruolo principale, il cast include Jeremy Strong nei panni del manager e co-produttore Jon Landau, Stephen Graham e Gaby Hoffmann nel ruolo dei genitori di Springsteen, insieme a Paul Walter Hauser, David Krumholtz e Odessa Young. La fotografia, l’ambientazione e il tono complessivo del film provano, inoltre, a riflettere la dimensione solitaria e riflessiva che caratterizza l’album Nebraska.
Voglio solo aggiunger cosa aspettarsi. E' un film lento, intimo, dai toni cupi e tristi molto introspettivo e malinconico e commovente. I temi principali sono l'infanzia e la depressione. La musica c'è ma non per entusiasmare. Per chi apprezza il genere (anche non fans) è una piccola perla. Chi si aspetta rock a manetta resterà deluso.
Nel film “Liberami dal nulla”, Scott Cooper racconta l’uomo dietro il mito: un artista ferito che ritrova sé stesso registrando in solitudine un album destinato a cambiare la musica americana.
Al cinema è un periodo piuttosto florido per i biopic musicali.
Dal grande successo di Bohemian Rhapsody in poi vediamo sempre più spesso storie e ritratti di musicisti la cui narrazione si può suddividere principalmente in due categorie: quella che in poco più di due ore cerca di racchiudere un’intera esistenza, cercando di dare coerenza a tutta una sere… leggi tutto
Chiunque è destinato - prima o dopo, a volte a tempo indeterminato altre solo per frangenti temporanei – a vivere/attraversare momenti difficili/soffocanti che mettono in ginocchio, durante i quali emergono urgenze improrogabili e conti da sistemare per poter uscire da un’impasse debilitante, che non concede tregua e tanto meno vie di fuga da acciuffare a buon mercato. Una… leggi tutto
Per un biopic sul Boss, ovvero il più popolare tra i cantautori americani, vero blue-collar rock hero, insomma una specie di leggenda vivente, ci saremmo aspettati qualcosa di celebrativo e spettacolare. Invece arriva questo film dal tono intimo (non crepuscolare, non è ancora il momento) a raccontarci che anche il Boss ha avuto il suo momento di crisi, e che la genesi di uno dei…
Dopo il Bob Dylan, ritratto in maniera superba da James Mangold in A complete Unknown (id.; 2024), il regista, sceneggiatore e ancor prima attore: Scott Cooper decide di misurarsi con un’altra icona del panorama musicale americano, sempre narrandone non tutta la vita ma una porzione di essa. Nel caso di Dylan si parlava di una manciata di anni a cavallo dei ‘60, sufficienti per…
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AL CINEMA
Il momento d'oro, il culmine creativo di un carriera destinata a lanciare un personaggio di spicco nel mondo musicale, alternato alla gestione di una depressione insinuante e dagli effetti subdoli.
In questo si concentra il biopic puntualmente incentrato sulla figura del cantante Bruce Springsteen, in un periodo in cui il genere parevstia diventando una tendenza contagiosa…
Confesso che mi ha fatto piangere. Confesso che sono stata impressionata dalla performance di Jeremy Allen White. Confesso che questo biopic mi ha sorpreso, e non ha narrato solo della crisi esistenziale di una figura memorabile del rock ma parla di tutti noi. Delle nostre ansie, i nostri rimpianti , la nostra nostalgia il nostro tentativo di superare un passato difficile , al quale sempre…
Al cinema è un periodo piuttosto florido per i biopic musicali.
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Sarà la vicinanza di Halloween - anche se non fa parte della nostra tradizione - o la congiuntura storica - i nodi che alla fine arrivano al pettine - ma l'attualità cinematografica sembra parlarci di…
Non è facile fare un film su una rockstar, tanto meno su una leggenda vivente, con una fanbase dai 15 ai 95 anni. Pochi ci sono riusciti senza scadere nell’agiografia o nei cliché. Diciamo subito cosa Liberami dal nulla (Deliver Me from Nowhere), tratto dal libro di Warren Zanes, non è: non è un biopic ad alto budget (pochissime le scene sul palco), non è…
Il padre chiede perdono al cuscino e rimbocca le coperte all’orsacchiotto perché continuano ad esserci cose indicibili se non a sé stesso, inghiottite dal perdurare del suddetto non detto lungo il…
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Commenti (4) vedi tutti
Un must, ma solo per i fans storici del Boss
leggi la recensione completa di VinceBondBuone le interpretazioni, regia superficiale e poco incisiva. Ma il film è stato approvato dal Boss, quindi va bene così. 3 stelle
commento di xale78xVoglio solo aggiunger cosa aspettarsi. E' un film lento, intimo, dai toni cupi e tristi molto introspettivo e malinconico e commovente. I temi principali sono l'infanzia e la depressione. La musica c'è ma non per entusiasmare. Per chi apprezza il genere (anche non fans) è una piccola perla. Chi si aspetta rock a manetta resterà deluso.
commento di MaurisurfNel film “Liberami dal nulla”, Scott Cooper racconta l’uomo dietro il mito: un artista ferito che ritrova sé stesso registrando in solitudine un album destinato a cambiare la musica americana.
leggi la recensione completa di Strangeronatrain