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Tuck Everlasting. Vivere per sempre

Regia di Jay Russell vedi scheda film

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La recensione su Tuck Everlasting. Vivere per sempre

di FilmTv Rivista
4 stelle

Tratto dal romanzo di Natalie Babbitt, Vivere per sempre è una favola in cui, ordinati e ben disposti, si trovano le funzioni e i temi di molti mondi fantastici. Una sorgente-ruscello, in un bosco quasi inaccessibile, che regala a chi beve l’immortalità, una fanciulla che sta, con una certa impazienza ormonale, passando da un’età a un’altra, un misterioso uomo in giallo (Kingsley) che fischia le note di un carillon e che è sulle tracce di una famiglia di highlander gentili, cortesi, affabili, dotati di quel gusto per la lentezza di chi non ha più bisogno dell’orologio e dei calendari. Papà (Hurt), mamma (Spacek) e i due figli, ultracentenari ma immutabili nell’aspetto, vivono nascosti e non possono rivelare a nessuno il loro segreto di malinconici immortali che si sono trovati, per caso, esclusi dal ciclo naturale della vita. Sarà la giovanetta Zinnie (Bledel) a perdersi nel bosco incantato, a incontrare il “giovane” Jesse , a mettere in pericolo l’arcadia della fonte meravigliosa e a dover decidere del proprio futuro. La messa in scena, il copione, il ritmo, le sequenze piane e la definizione dei personaggi sono da buon film da prima serata di Disney Channel. Il regista, Jay Russell (Il mio cane Skip) ha a disposizione un cast migliore dei soliti impegnati in questi casi e lo adopera a basso regime.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 47 del 2003

Autore: Enrico Magrelli

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