Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Patetica farsaccia dopata di squallidi stereotipi e facile buonismo. Al di là dell'impegno degli attori (nonostante la storia!), quello che Camerini ci consegna è un prodotto becero e privo di verve, condito da personaggi scevri di qualsiasi spessore psicologico e con un finale a dir poco imbarazzante. Fotoromanzaccio sul mondo del calcio e sui buoni sentimenti, una delle innumerevoli dimostrazioni che in Italia questo pur dignitoso sport ha prodotto solo danni.
Il tentativo di corrompere un giocatore prima della partita decisiva non funziona: il suo cuore è troppo grande. E anche malato: lo scopre nell'intervallo della gara, ma lui non demorde, entra in campo anche nel secondo tempo, parte da centrocampo, scarta tutti ed entra in porta col pallone, poi finalmente si accascia in fin di vita. Si riprenderà, ma lascerà il calcio a testa alta.
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